di Francesco Sala
Loredana Commonara, quando ha iniziato a portare il cinema sull’isola di Ventotene, faceva proprio tutto: pioniera ideatrice/organizzatrice, montava il palco e lo schermo con suo marito e racconta: ” passeggino a destra, passeggino a sinistra, facevo pure la proiezionista”. Il grande scenario dell’isola e l’amore per il cinema, Loredana l’aveva appreso dal papà: Pierino Munari all’anagrafe Pietro Commonara, musicista esecutore di più di cinquecento colonne sonore. Tra i suoi titoli c’è “Papillon”, premio Oscar, “Amarcord”, “il Padrino”, la “Trilogia del dollaro” di Sergio Leone, tanto per citarne alcuni. Oggi grazie alla sua tenacia il suo Festival è una realtà di fama internazionale.
La rassegna si apre il 27 luglio e si conclude domenica 3 agosto; assegna ogni anno un premio ad una personalità del mondo della cultura e del cinema italiano ed internazionale. I premiati di quest’anno saranno Giancarlo De Cataldo, scrittore e sceneggiatore noto al grande pubblico per “Romanzo Criminale” e autore di un volumetto su Sandro Pertini che proprio a Ventotene scontò parte del confino. Sono passati 70 anni dal Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli. L’altro premiato sarà il grande regista del Nuovo Cinema tedesco Wim Wenders. Loredana andrà direttamente a Berlino a consegnargli il premio. Il cinema illumina Ventotene in una condizione che vede da vent’anni l’isola e gli isolani protagonisti; senza troppi vip e con una programmazione attenta e per niente scontata. Una sezione speciale sarà dedicata a Charlie Chaplin per i cento anni del suo Charlot. È stato programmato “Il Grande Dittatore” in un’atmosfera magica per la gioia di grandi e piccini.
Otto giorni di proiezioni all’aperto significano un anno intero di organizzazione con tutte le problematiche che si possono incontrare nell’organizzare un festival su un’isola: “Alcuni abitanti non avevano mai visto un film su schermo grande. Il mio taglio poi è autoriale, originale”. Un successo fortemente voluto e sostenuto dal Sindaco di allora: Beniamino Verde. Non ci stancheremo mai di dichiarare che la Cultura è attrazione, socializzazione, interesse, sogno, svago: “telefonano dalla Francia per venire sull’isola e seguire il Festival”. Lunga vita.