Quella provocante musa tatuata

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Ilaria Pozzi, la modella che offre il proprio corpo all’arte

di Simonetta Sciandivasci

Il mondo è un’illusione ottica. Se ne sta avvolto nel velo di Maya e non si sveste mai – almeno non per noi, troppo piccoli e  mortali per vedere cosa c’è dietro, dietro la rappresentazione che, del reale, ci costringono ad avere i nostri sensi, anch’essi troppo piccoli e mortali. Schopenhauer, ne “Il mondo come volontà e rappresentazione”, non aveva alcuna fiducia nella conoscibilità di ciò che ci circonda. Ilaria Pozzi, musa tatuta a cui la parola “modella” sta stretta, è la perfetta testimonial del libro del filosofo tedesco e della sua idea di corpo come volontà e unico strumento per percepirci parte viva del tutto. L’inchiostro che ricama la pelle di Ilaria è, infatti, il racconto dell’indagine sulla sua idea di mondo.

Certo, è anche moda: il trend degli ultimi anni è quello di ricoprirsi le membra di simboli e disegni, tuttavia Ilaria ha iniziato a tatuarsi molto prima, quando farlo era ancora visto come un gesto contro natura. Ora che la donna tatuata è stata sdoganata anche dalle passerelle di haute couture, il quadro vivente che si porta addosso è sempre più richiesto.

È nata a Savona, lavora in tutta Italia e ha miriadi di progetti in testa. L’ultimo, che vedrà la luce nei prossimi mesi, è il magazine “Wunderkammer” (la camera delle meraviglie dove un tempo si esponevano gli oggetti più strambi), che ha ideato insieme al fotografo milanese Danilo Pasquali. L’obiettivo è raccogliere e promuovere personaggi bizzarri – da stylist a fotografi, passando per prestigiatori e ballerini – che lavorino con la propria immagine in modo estroso, nuovo e che la usino per dipingere con tinte nuove quel velo di Maya che angosciava tanto Schopenhauer.

Alla ricerca di frontiere nuove per lo studio visivo, Ilaria accosta, sin da appena maggiorenne, il lavoro di modella, per il quale sceglie accuratamente set che le consentano di partecipare all’ideazione di un progetto estetico (basta guardare le sue foto per rendersene conto: fate un giro qua http://ilariapozzi.com/ e qua http://ilariapozzi.tumblr.com/).

“Negli anni ho imparato a selezionare le persone che mi propongono un lavoro”, racconta riferendosi all’importanza di tutelarsi da fotografi dell’ultim’ora che, dal momento che posa spesso nuda, sono semplicemente a caccia di visibilità mediatica. “Soprattutto – dice ancora – desidero collaborare con professionisti che sappiano entrare in sintonia con me e la mia voglia di divertirmi e improvvisare”. Nudo o no che le venga proposto, Ilaria tiene molto a un risultato che sia sommamente bello: sa bene che la perfezione tacita ogni moralismo.

3 Commenti

  1. Bell’articolo!molto interessante questa ragazza e anche i suoi progetti.

    @azo: credo che se uno vive di rimpianti diventa arido e cinico come il tuo commento.

    @lino: per le stelle alzo la testa al cielo, per le stalle resta a casa tua ;).

    Bye bye

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