Giulia Pex: un the col cappellaio matto

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Tra città da fiaba e padri supereroi

di Claudio Cabona

Ha un coniglio bianco e vive in un suo mondo in cui fantasia e realtà si mischiano costantemente. No, non è Alice, si chiama Giulia Pex, artista milanese classe 1992, e il suo “paese delle meraviglie” l’ha trovato nell’arte. Le sue opere sono molto suggestive perché fanno interagire fotografia e disegno, un concentrato attivo di creatività.

«La mia metodologia artistica è la naturale fusione delle mie due più grandi passioni – spiega l’artista- il mio lavoro parte sempre da un’idea che trasferisco su carta, dei semplici bozzetti insomma. Questi schizzi mi aiutano a capire come dovrò sistemare i soggetti ancora prima di scattare la fotografia e come rapportarli con la parte disegnata che aggiungerò solo alla fine. Così mi prefiguro come sarà il risultato completo ancora prima di agire». Ed è così che un padre può essere trasformato in un supereroe, basta fotografarlo su un tetto e poi disegnargli sopra un bel mantello da Superman, oppure si può incontrare un lupo cattivo durante una passeggiata nei boschi o ancora prendere il tè con il Cappellaio Matto. Tutti scatti, fra realtà e finzione, che hanno portato Giulia a raccogliere un buon successo con recensioni entusiaste su diverse riviste di settore.

«Ho sviluppato questa tecnica un po’ per caso – continua con sincerità – stavo cercando un’idea particolare per un progetto scolastico che si basava sulla reinterpretazione della città. Così, scarabocchiando su delle foto, è nato “City Tales”, il mio primo lavoro. Poi ho proseguito su questa strada con “Dad You’re my Favourite Superhero”, una raccolta molto apprezzata. Da lì ho capito che la realtà della fotografia e la creatività delle arti figurative potevano essere fuse e trovare un equilibrio».

“Espressione della mente”, “immaginazione del mondo”, sono queste le colonne che reggono l’arte di Pex.

«Fin da bambina ho sempre avuto la passione per il mondo magico dei cartoni animati – ricorda – surreale e strano. Valanghe di videocassette mi hanno portato e mi portano tutt’ora a vedere la realtà con gli occhi di una Giulia ancora bambina. Attraverso i miei lavori accompagno l’osservatore nel mio mondo». Dove Pex si trova perfettamente a suo agio.

«Sono una persona con cui non bisognerebbe mai fare amicizia, lo assicuro. Ho un gran disordine mentale che riesco a sistemare solo disegnando. Sono seppellita viva in casa da quadri, fumetti, migliaia di foto e souvenir imbarazzanti – conclude con il sorriso – colleziono cose senza motivo. Ho un coniglio bianco. E ho anche un grande dono: so imitare perfettamente il verso del delfino, meglio di Roger Waters».

 

Guarda tutti i lavori di Giulia Pex: www.behance.net/giuliapex

 

04.07.2014