In equilibrio nel vuoto

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Vita, filosofia e funambolismo

di Simonetta Sciandivasci

Talete di Mileto, tipetto contemplativo, camminava col naso all’aria in cerca delle tramontate stelle, quando cascò in un pozzo. Passò una servetta trace e lo sbeffeggiò: “ma insomma, voi filosofi come pretendete di capire la vita, se state sempre con la testa tra le nuvole?”. Eh già. Glielo contestano da secoli, ai filosofi, di essere estranei alla realtà. Andrea Loreni, filosofo torinese appassionato di cielo, giocoleria e intangibilità, ha però trovato la perfetta combinazione tra contemplazione e prassi: il funambolismo. E ne ha fatto il suo mestiere. Alla servetta trace avrebbe potuto rispondere a tono.

Nel vuoto, ad altezze altissime, Andrea pianta il suo sistema cartesiano, in ordinate l’essere e in ascisse il fare: dal loro punto di incontro, che poi diviene lui stesso – è quello l’obiettivo -, si mette in cammino. Lo fa con una precisione algebrica che non ci si aspetterebbe da uno che decide di rischiare la vita per uno spettacolo. “Il funambolismo e la filosofia sono entrambe sentieri verso la conoscenza”, ci racconta. Il filo, però, segue la via esperenziale, la sola che può smentire il ragionamento, anche il più logico. Ed è questo il rischio, per Andrea, che cammina non troppo sotto le nuvole: sbagliare pensiero o pensare troppo. A decine di metri di altezza devi aver fatto i calcoli esatti, aver compreso il corpo e la fisica molto prima del senso. Se fai il contrario e sovraccarichi le dosi sei fregato: cadi.

Chi lo ha visto camminare nel vuoto, nelle piazze di mezza Italia, ha definito la sua performance come qualcosa di archetipico. Ed è vero: lui stesso conferma di cercare – e trovare – nel funambolismo la migliore epitome dell’incedere umano nel mondo: un cammino fatto di passi tutti ineguali, che si ponderano sulla base di una resistenza sempre precaria. La vita è, lo sappiamo bene, un equilibrio precario. Proprio questa valenza archetipica dei suoi spettacoli, rende Andrea un maestro perfetto per i bambini: non a caso, il prossimo 14 luglio sarà presente alla ½ notte bianca dei bambini, appuntamento pesarese giunto alla quinta edizione, che quest’anno è dedicata al volo. Il prossimo progetto di Andrea è appendere il suo filo tra le cascate del Serio, in mezzo alle Alpi Orobie, in provincia di Bergamo. Sono tra le cascate più alte d’Europa.
Se ha paura? Certo. “La paura – ci dice – mi fa difendere dal pericolo: è il mio solo attrezzo”.

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