I paesaggi interiori di Gianmarco Ferrotti

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Quando la fotografia fa bene all’anima

di Laura Coccoli

Ha iniziato a scattare solo pochi anni fa, ma le fotografie di Gianmarco Ferrotti compaiono già sulle pagine del sito di Vogue Italia insieme a quelle di Steven Meisel, Mario Testino e Bruce Weber. Se i suoi colleghi più navigati sono ormai esperti nel cogliere lo charme di una donna o di un abito, Ferrotti è specializzato nel cogliere il fascino dei paesaggi, che nei suoi scatti appaiono assopiti, immersi nel tempo e allo stesso tempo fuori da esso, immobili e cristallizzati.

Gianmarco Ferrotti lavora sia con i colori che in bianco e nero, ma il suo tratto distintivo è l’alta definizione delle immagini. Attraverso un ampio uso della tecnica HDR, i suoi scatti colgono ogni più piccolo particolare così come ogni minima sfumatura di colore e le uniche sfocature sono quelle date dagli elementi naturali, dai raggi di luce, dalla nebbia e dai movimenti delle nuvole. Biellese classe 1973, come molti altri artisti, ha approcciato la fotografia per esternare ed esorcizzare un disagio interiore; rappresenta ciò che vede e che gli sta intorno proprio attraverso questo forte sentimento che finisce per trasmettere ai suoi soggetti. Con un atteggiamento che pare quasi avere le sue radici nei movimenti artistici e letterari otto e novecenteschi, l’animo inquieto di Ferrotti sembra cercare una sua pace nelle vedute paesaggistiche e nella natura, ma anche nella bellezza dell’architettura del passato, nei palazzi ormai abbandonati e decadenti, nei dettagli di una mela, di un fiore, di una chiocciola così come nei decori di un teatro, ma soprattutto nel silenzio e nella solitudine. Poche, pochissime, sono infatti le figure umane che compaiono nelle immagini del fotografo e sono spesso rappresentate da sole, inserite nello scenario e parte integrante di esso tanto da poter essere paragonate ad una statua.

Se il notevole portfolio di Ferrotti è espressione di uno stato d’animo irrequieto, la speranza è quella che possa non sentirsi mai a suo agio per poter continuare la sua opera.

10.05.2014