La Fabbrica del Vapore nasconde un giardino segreto

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Arte e verde in centro città di Barbara  Minesso

Al principio tra le milanesi via Procaccini e via Luigi Nono sorgeva la Carminati Toselli, fabbrica specializzata nella “costruzione, riparazione, vendita di materiale mobile e fisso per ferrovie, tramvie e affini”. Dopo che il Comune gli affida la costruzione dei tram per il trasporto pubblico, lo stabilimento si espande ed arriva ad impiegare più di 1300 operai nella prima metà del 1900. Dopo viene il declino e anni di abbandono, finché l’Amministrazione Comunale decide di recuperare l’area – oltre 30.000 mq con un’enorme piazza interna di 12.000 mq- e destinarla alla creatività e alla cultura: nasce la “Fabbrica del Vapore”. Con la fabbrica ristrutturata al centro, ad evocare l’importanza di un passato laborioso e produttivo, lo spazio diventa sede di associazioni e imprese la cui parola d’ordine è “espressione”, mentre i giovani, produttori e fruitori della cultura che lì si forgia, possono lanciare i loro segnali di fumo con tutti i linguaggi possibili: musica, danza, fotografia, teatro, cinema, spettacolo e design.

In occasione del Salone del Mobile 2014, conclusosi di recente, la Fabbrica del Vapore ha ribadito la sua vocazione di spazio aperto alle proposte più vitali della città, della scena nazionale e internazionale, vero e proprio luogo di sperimentazione e di avanguardia. E un luogo che riserva molte sorprese al suo interno, come i suggestivi ed eleganti giardini, gioielli segreti che artisti italiani e giapponesi hanno riletto e interpretato, accogliendo l’invito di Macchinazioni Teatrali e Laboratorio Alchemico a interagire con le aree verdi di questo monumento di archeologia industriale. I frutti di questo dialogo sono stati una serie di opere, istallazioni, interventi, mai invasivi e site-specific che hanno permesso al visitatore di scoprire i luoghi più misteriosi e segreti della Fabbrica del Vapore, in una continua compenetrazione tra interno ed esterno. I materiali impiegati, estremamente vari, sono stati in linea con le ricerche specifiche dei 25 artisti partecipanti. Si va dai chiodini Quercetti di plastica colorati tramite i quali Antonio Marciano ha creato un maestoso arcobaleno: 7 linee di colore lunghe 67 metri. Un’istallazione sorprendente e semplice, come il fenomeno a cui si ispira e come l’arte del suo creatore, fatta di gesti piccoli e tenaci, che suggeriscono la possibilità di raggiungere mete ambiziose. Antonio, sempre capace di stupirsi della bellezza del mondo, ci ricorda la meraviglia intrinseca all’apparizione fugace dell’arcobaleno. Effimero e fugace è anche l’abbraccio che l’architetto giapponese Taitan ha riservato a due alberi, circondandone le radici con canne di bambù e caramelle di zucchero di cristallo. I circoli – bianco e rosso, colori rituali a sacri nella cultura giapponese – possono sparire via soffiate dal vento. Rosso e sacro è anche il platanus orientalis di cui Barbara Crimella disegna i contorni con lamiere di ferro verniciato. La foresta che lo circonda entra a far parte della sua figura completandola. La tenda di Patrizia Bernardi, fatta di bende, cera d’api legno e spago, pare offrire un riparo, del tutto permeabile però, all’energia del giardino in cui campeggia. L’artista ha voluto ricreare un angolo familiare, in cui coricarsi e leggere con e per l’amato un libro prima di addormentarsi, sotto un tetto di stelle e di foglie. Pregevoli, infine, i sofisticati giardini da tavolo, perfetta fusione di arte e green design, di cui l’indiscusso maestro Hal SOWA Ph.D ha portato alcuni esempi dal Giappone. 

“The secret garden” (Fabbrica del Vapore, 8-13 aprile 2014) è stata un’occasione per ri-scoprire, in centro città, un angolo di verde, valorizzato dalla creatività di giovani artisti italiani e stranieri che hanno condiviso il concetto che si può creare senza distruggere e che la modernità può conciliarsi con il rispetto per la tradizione e la natura. Sarà possibile ammirare alcuni capolavori della collezione a partire dal 29 aprile presso Amy D Arte Spazio, via Lovanio 6 (MM Moscova, Milano), all’interno della mostra  “Sulla riva di un’isola che svanisce “Ghoramara”” di Daesung Lee. Il pubblico potrà incontrare gli artisti in questo stesso spazio l’8 maggio.