“Una domenica notte”: la realtà è più horror di uno zombie

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Il piccolo eroe cineasta di Giuseppe Marco Albano.

di Pierpaolo De Mejo

Presentata il 12 febbraio presso la Casa del Cinema di Roma, uscirà il 20 febbraio l’opera prima del giovane (classe 1985) regista pugliese Giuseppe Marco Albano. Nel cast, oltre al protagonista Antonio Andrisani (anche autore del soggetto e della sceneggiatura), figurano Francesca Faiella, Ernesto Mathieux, Alfio Sorbello e Anna Ferruzzo. Cameo d’eccezione per gli attori Pietro De Silva, Rocco Barbaro e Adolfo Margiotta.

Il film, prodotto da Camarda Film e distribuito da Distribuzione Indipendente, racconta la storia di Antonio Colucci, un quarantaseienne che vorrebbe diventare un grande regista horror ma si ritrova bloccato nella stasi della sua cittadina in provincia di Matera. Per guadagnarsi il pane gira cortometraggi scolastici e pubblicità per aziende locali (anzi “spot” come preferisce chiamarli più nobilmente lui). Tra comparse che guardano di continuo in macchina, una vita privata fatta di relazioni a dir poco complicate, e anziane signore che sfoggiano le foto dei loro primi piani nei colossal girati in Lucania (“Nativity” e “La passione di Cristo”, per citarne due), Antonio si scontra giornalmente con una dimensione molto più impressionante dello zombie movie che vuole realizzare, e che lo fa apparire agli occhi dei più come lo scemo del villaggio.

“Ho voluto scrivere un film che andasse a recuperare la tradizione della vecchia commedia all’italiana”, racconta Andrisani, “La storia di Antonio è quella di un eterno sconfitto in cui sopravvivono un rigore e una dignità tali da renderlo un piccolo eroe idealista. Nel suo microcosmo, lancia un segno di dissenso rispetto al cinismo e all’ignoranza che gli ruotano attorno”. È un fallimento, quello del protagonista, che va ricercato prevalentemente nei propri limiti piuttosto che nelle avverse circostanze esterne. Come dire che, in un momento di crisi cinematografica come il nostro, piangersi addosso o aggrapparsi al tanto comodo e caro ‘piove, governo ladro!’ non sono soluzioni raccomandabili. C’è un Antonio Colucci in ogni cineasta, sia in quelli sognano per tutta la vita di girare il film che mai gireranno, sia in coloro che scalano la vetta del successo.

La colonna sonora del film contiene musiche originali dei Populous e di Brunori Sas. Oltre alla nomination ai David di Donatello, il film ha partecipato a diversi festival (Ciak d’Oro, Fiaticorti, Gallio, Lucania Film Festival e altri).