Tira più un video hot di un carro di libri? Il celebre adagio si può tradurre in un’agile regoletta sull’informazione on line. Ma solo a un’occhiata frettolosa e quanto mai accigliata. Il dibattito sulla “leggerezza” dell’informazione on line è un tema di discussione caro non solo agli addetti ai lavori. E c’è sempre chi, bacchetta moralizzatrice alla mano, intona dolorosi lamenti per la depravazione dei lettori (ma sono gli stessi che amano aggiungere una E all’inizio della parola) italiani che si riversano sopra contenuti soft porn. Prefiche di una verginità mai avuta.
Seni esibiti in un autoscatto, perizomi che fanno capolino da pantaloni adamitici, capezzoli che sbucano sornioni da vestiti troppo scollati. Il basso si mescola inevitabilmente con l’alto nel cocktail dell’informazione. Alle volte se ne ricava un beverone indigeribile, altre un ciceone dalle piacevoli allucinazioni. È internet, bellezza. Al bando gli snobismi, suvvia. Non c’è niente di male. Chi dice che dietro una natica non possa nascondersi un contenuto culturale? In quale sacro testo sta scritto che lo sguardo che scivola giù per una profonda scollatura non finisca poi a leggere una poesia, per dire?
Facciamo un esempio casalingo. Su queste pagine è stata pubblicata una pirotecnica intervista a Tinto Brass. Maestro dell’eros e dell’approccio carnale alla vita. Uno che, per intenderci, è stato escluso dal Festival di Venezia fino all’anno scorso, perché mostrava troppi centimetri di ignuda epidermide. Al microfono di Sylos Labini ha raccontato che “il culo è lo specchio dell’anima” e ha ricordato – ai pochi che non conoscono la sua opera – che con i suoi film procura “emozioni e non soltanto erezioni e lubrificazioni”. Ci sono voluti trent’anni perché il Lido ospitasse una retrospettiva sul regista (e non poteva che essere una retrospettiva una rassegna antologica del regista veneziano). Dopo aver sventolato la censura e sfoderato il cipiglio del bacchettonismo arriva, trent’anni dopo, la celebrazione. Per non parlare della ormai mitologica – e citatissima – intervista a Rocco Siffredi. Estrema, esagerata e più siffrediana che mai. Un colloquio senza filtri che è rimbalzato sulle pagine di decine di quotidiani. Non nascondiamoci dietro a un seno: i contenuti leggeri fanno clic e spesso sono interessanti, si fanno leggere e portano lettori. Lettori che poi si guardano attorno, perché a pochi pixel dallo scontornato di una coscia può apparire la recensione di un libro o la critica acuminata di uno spettacolo teatrale. Ed è subito contaminazione. Niente di nuovo sotto il cielo grigio della cultura italiana, un cielo pesante come il piombo, claustrofobico. Spesso le idee più scomode e urticanti trovano spazio tra le cosce della provocazione. Non per caso su Playmen, negli anni sessanta, sbarcarono intellettuali del calibro di Gian Carlo Fusco e Luciano Bianciardi e trovò spazio, persino, il pensiero osè di Julius Evola. Ieri come oggi la cultura libera non ha paura di percorrere le autostrade della comunicazione per entrare nelle zone traffico limitato del pensiero. E alla fine il bacchettone non si rende conto che è più volgare chi mangia una banana nascondendosi dietro a una mano – nel nome di chissà quale pudore – di una fellatio.
ASCOLTA L’INTERVISTA A TINTO BRASS
http://www.ilgiornaleoff.it/audio-interview/il-culo-e-lo-specchio-dellanima/
ASCOLTA L’INTERVISTA A ROCCO SIFFREDI
http://www.ilgiornaleoff.it/audio-interview/100-donne-in-10-ore-e-il-mio-record/
😀 😀 abbasso i bigotti e viva le porcate!!..lancio una proposta, e cedo i diritti..nell’ era in cui gli ebook “dovrebbero”sostituire la carta stampata..fare un libro elettronico di “porcate” con annesso link all’annesso video di “porcate”..così si passa dalla teoria alla pratica ..se poi l’ebook lo scrive Veltroni (dio me ne scampi), il link alle “porcate” spezza la noia..editori vi aspetto 😀 😀
Vuoi vedere che adesso ci sarà una campagna contro gli uomini a cui piace ancora la fxxx?Viva le Donne!Lino.
Ma noi chi???Tinto Brass presidente e del Vigo ministro!! Hasta!
L’opinione di del vigo è la sua e che se la tenga,noi ne abbiamo altre,non ci lasceremo influenzare da coloro che definiscono bacchettoni coloro che non la pensano come loro, che vorrebbero dare a qualsiasi porcheria chissà quali significati ‘alti’ .Le porcate di un tinto brass sono porcate e basta.
Noi chi?Vigo ha ragione.Le porcate le vedono in tanti ed i primi a vederle sono proprio quei bigotti che
apparentemente le schifano.
Ma tu in tempi sospetti sei andato nel tribunale di Milano a gridare che ognuno a casa sua fa ciò che vuole?? parlo di ruby & cav. qualora non l’avessi capito.
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