La contaminante allegrezza dei VillaZuk

0

Con il secondo album “Meno Male Robertino” la band calabrese presenta un disco leggero ma ricco di contenuti.

di Antonio Sergi

Nel panorama musicale italiano, esiste ancora una forma di magia che deriva dal talento e dalla passione. Dalla voglia di fare, senza la ricerca ossessiva del consenso. La qualità premia, specie quando si hanno idee intense da raccontare. Quando si hanno ragioni da condividere. Arrivano a noi. Ci prendono ed a volte raccolgono dal buio per regalarci il sole. Esempio lampante di queste armonie sono i VillaZuk, gruppo musicale calabrese dai tratti onirici, mai banali.

Dopo il loro primo album “…a colorare libertà”, che attraverso i riconoscimenti della critica e del pubblico, ha confermato la loro validità, Domenico Scarcello, Andrea Minervini ed Eugenio Ferraro insieme agli altri musicisti del gruppo, danno vita a “Meno Male Robertino”, un disco rivelatore di sogni, seppure tra le difficoltà che appartengono ad ognuno, come un racconto insito di gioie e timori, di ritorni e partenze, per desiderare, amare. Emerge l’intento nobile di dimostrare la voglia di mettersi in discussione per testimoniare nella quotidianità il proprio sentire, il proprio essere.

“La vita è un dono immenso, sovente siamo tutti vittime di illusorie distrazioni, spesso dettate dall’economia. Invece le cose essenziali sono altre” afferma Domenico Scarcello, voce dei VillaZuk, cantautori country, pop, reggae. Semplici, come le cose belle. Intense, come quelle straordinarie.

“Meno male Robertino” è un disco leggero e, al contempo, ricco di contenuti. Un album di evidente qualità: diretto, che arriva. Una copertina di natura surrealista ritrae l’immagine della libertà, la stessa che vola tra la musica e le parole dei VillaZuk e che si scorge anche attraverso il video del singolo appena uscito e realizzato insieme ad Angelo Sposato con la regia di Giacomo Triglia e Mirella Nania, dal titolo “Tutt’uno”, con la volontà di “ritrovarsi almeno una volta separati e lontani dal quotidiano che offre un’estrema ma falsa indipendenza per giungere alla felicità ed evadere attraverso la natura”.

Un album colmo di speranza. Di ricerca di serenità e di uguaglianza, contro la categorizzazione del mondo. Canzoni di denuncia in tutti i contesti, anche musicali. Storie narrate con finezza. Sguardi rivolti futuro attraverso gli insegnamenti del passato, delle tradizioni. Dodici brani, atmosfere che vedono trionfare i sentimenti autentici. Ascoltandoli si ha l’impressione di combattere il cinismo che fa da cornice alla società odierna. Ci si immerge nel mondo e, nello stesso tempo ci si estranea ed attraverso i testi ricercati, si assaporano libertà e meraviglia. “Meno male Robertino” non lascia indifferenti ed aiuta a cogliere la sostanza delle cose. Tutto questo i VillaZuk vogliono cantarlo, per farci comprendere come a volte basta davvero poco per essere felici. Quel poco che spesso non riusciamo a vedere ma che vive da sempre, dentro di noi.