
C’è una valle che non smette di farsi guardare e di restituire gli sguardi, la Valle Vigezzo, con il piccolo borgo di Santa Maria Maggiore patria elettiva di pennelli e cavalletti: qui, alla Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini, in collaborazione con Pinacoteca di Brera e Biblioteca Nazionale Braidense, va in scena dal 28 giugno fino al 2 novembre la mostra Emilio Sommariva. La Valle Vigezzo tra fotografia e pittura, che riannoda i fili di un racconto sospeso tra paesaggi che non si lasciano ridurre a semplice sfondo. Pittura e non solo.
Lorella Giudici firma la cura di un percorso che parla di radici e incontri: quelli che legarono il pittore e fotografo Emilio Sommariva (nato a Lodi, ma vigezzino d’azione) a personalità come Carlo Fornara, Enrico Cavalli e i fratelli Rastellini. Non si trattò solo di condividere un’idea di bellezza, ma di mettere a fuoco — nel vero senso della parola — la stessa identità di un territorio dove arte e vita hanno sempre camminato a braccetto.

Emilio Sommariva, eccellentissimo fotografo per necessità e pictor optimus per vocazione, soggiornò a lungo nella Valle dei Pittori: più volte il suo obiettivo seppe trattenere, come un respiro lungo, la sostanza stessa della Valle Vigezzo: la luce che si posa sui versanti, i silenzi montani pronti a raccontare storie antiche. E quegli stessi scorci, rubati al tempo, hanno finito per abitare anche la sua pittura, come se la fotografia fosse solo un preludio a un gesto più intimo e meditato.
La mostra Emilio Sommariva. La Valle Vigezzo tra fotografia e pittura non si accontenta di esporre opere ma cerca di tessere una trama di relazioni, tra scatti fotografici, opere pittoriche e lettere manoscritte di Sommariva . I luoghi, certo, ma anche i compagni di una vita, di visione e d’avventura estetica, che riemergono, come nei paesaggi dipinti, come presenze vive, quasi partecipi di un dialogo che fotografia e pittura hanno saputo fissare con discrezione e verità.
Da segnalare lo splendido catalogo edito da Fondazione Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini, con un ricchissimo repertorio di immagini e testi di Lorella Giudici e Elisabetta Staudacher.












