A Milano “Lampi” sul Ticinese, parla la cultura

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Lampi è un’accogliente spazio milanese, silenzioso e luminoso, nel cuore del Ticinese a pochi minuti dall’Auditorium, ricavato dall’ex studio di comunicazione di Lucia Crespi, dove tra confidenze inattese, dialoghi tra pubblico e gli autori, l’ascolto e la chiacchera trovano casa. Lei è stata tra le più importanti donne della comunicazione in ambito editoriale, da sempre impegnata nella promozione di mostre di arte moderna e contemporanea: una paladina della cultura interdisciplinare. Nel suo salotto punta sul dialogo con gli abitanti del quartiere, oltre ad allargare il cerchio di conoscenze di persone curiose, dove tra leggerezza e profondità, come si fa tra amici, si raccontano piccole grandi storie non scontate.

Lampi si è inaugurato a febbraio con l’incontro dedicato ad Alberto Casiraghi e fu un successo, che bilancio azzarda dopo 11 incontri e quali obiettivi si pone nel 2025?

LAMPI mi ha sorpreso da subito per la partecipazione da parte del pubblico, in totale abbiamo fatto sinora 11 incontri e altri 5 sono in programma sino a fine anno. Per il 2025 vorrei che lo spazio fosse conosciuto da un numero maggiore di persone del mio quartiere in zona Ticinese.

Come definirebbe Lampi per comunicare la differenza tra i suoi incontri, piuttosto confidenziali con molti altri proposti in una Milano culturalmente attiva e attraente per la vasta offerta ?

La dimensione intima del salotto favorisce sia il dialogo tra personaggio e intervistatore che l’attenzione del pubblico, molto coinvolto e stimolato a intervenire.

Ha inaugurato la programmazione autunnale con Mimmo Calopresti, regista, sceneggiatore e attore italiano, moderato da Bruno Vecchi, giornalista e critico cinematografico: cosa ha rivelato di nuovo di sé che non sappiamo già?

Proprio per l’atmosfera di cui sopra Calopresti ha svelato molti particolari inediti della sua vita, dall’infanzia in Calabria col papà sarto, alla sua particolare condizione di immigrato dalla Calabria a Torino con la famiglia, e poi la scoperta di Roma, dove vive e alle sue frequentazioni con attori come Gérard Depardieu, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, alle sue sensazioni nel ruolo di killer con pistola vera per girare le scene di un film sulla malavita, ambiente che ha vissuto in prima persona, essendo calabrese, datagli per entrare nel personaggio.

Che pubblico frequenta Lampi e secondo lei cosa si aspettano dato che non offre neanche un drink?

Si aspettano un racconto emozionante e coinvolgente e infatti la sala è sempre piena. Il drink lo offro dopo a chi partecipa gratuitamente agli incontri, il progetto è totalmente a mio carico viste le varie spese vive per i miei consulenti, la grafica, i cartelli, le locandine, le cartoline, le borse omaggio.

Perché dopo oltre trent’anni di lavoro nella comunicazione ad alto livello professionale, ha deciso di voltare pagina e dedicarsi a Lampi? Si è annoiata?

Ho deciso di mettere in campo la mia esperienza e i miei molteplici contatti, per offrire alla città un salotto dove vivere un’ora di cultura autentica e coinvolgente, molto diversa dalle tante presentazioni che organizzavo.

Tutti gli incontri non sono registrati, sono “atti-unici” e non vengono condivisi sui social media, inoltre gli ospiti non ricevano un compenso: cosa li spinge a raccontarsi senza filtri davanti a 40 sconosciuti ?

Sui social media facciamo vari post per pubblicizzare ogni incontro, volutamente non sono registrati proprio per dare una libertà totale di espressione a chi interviene.

Quali sono i fattori che determinano il successo dell’incontro?

La sincerità e autenticità di chi si esprime senza remore, la bellezza e il comfort del mio studio, il trovarsi tra persone simili alla ricerca di uno spazio culturale di qualità.

Quali saranno i prossimi autori “lampeggianti” portatori di un modo più autentico di vivere la cultura?

Il 10 ottobre avremo Roberta Mangano, capo sarta del Piccolo Teatro con Stella Casiraghi; il 24 Chiara Pasqualetti su Coco Chanel e la Parigi degli anni Trenta con Simona Spaventa; il 7 novembre Vivian Lamarque con Roselina Salemi; il 21 novembre Isabella Brega su Puccini e le donne; il 5 dicembre sarà una sorpresa.

Cambierà qualcosa nel prossimo anno , oppure consolida la modalità degli incontri?

Direi che squadra che vince non si cambia.

 

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