Milena Miconi protagonista della prima serie teatrale: “Stremate”

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La vita passato il mezzo secolo inizia la discesa verso la vecchiaia o ci sono alternative vincenti? Certamente una risposta positiva ce la può dare Milena Miconi che nonostante il giro di boa è in forma più che mai. Dopo aver riempito il piccolo schermo di fascino e simpatia oggi ispira centinaia di migliaia di follower sui social media e calca le scene di tutta Italia facendo ridere di gusto intere platee grazie alla sua sorprendente vis comica. La rossa più bella del Bagaglino di Pingitore infatti è tra le protagoniste della prima serie teatrale del mondo in cartellone al teatro Golden di Roma. Stremate è l’incipit e per tutta la stagione promette divertimento assicurato.

Fai parte di un cast originale, quello della prima serie teatrale al mondo dal titolo Stremate… Parzialmente Stremate, Stremate dalla Luna, Le Bisbetiche Stremate, 3 Stremate un maggiordomo. A chi è venuta l’idea della serie?

Il discorso è iniziato ai tempi di Stremate Ultimo Atto, scritto da Giulia Ricciardi che è anche interprete. Mentre eravamo in scena con questo spettacolo, ci è venuto in mente di sviluppare il discorso, anche perché parlando anche con il direttore del teatro Golden, Andrea Maia, abbiamo ritenuto che potesse essere interessante l’idea di una serie teatrale. Dobbiamo considerare pure che non si era mai verificato un evento simile prima d’ora perciò Andrea ha deciso di sostenerci e siamo partiti con il progetto.

Pensi che questo possa essere l’inizio di un nuovo format teatrale?

Certamente si tratta di qualcosa di nuovo. Ci siamo informati sulla questione e sia in Italia che nel resto del mondo abbiamo scoperto che effettivamente non c’è traccia di una serie teatrale. La storia è quella di un gruppo di donne, sempre le stesse, con qualche cambio a seconda delle tematiche affrontate, le quali, attraverso le loro vite, raccontano uno spaccato in grado di toccare un po’ tutti. Lo scopo della serie naturalmente è quello di far affezionare il pubblico sia alle protagoniste che alle loro vicissitudini.

Quanto è importante la complicità femminile sul lavoro?

La complicità femminile è importantissima e quando si crea secondo me è meraviglioso. Complicità vuol dire condivisione, sostegno perché in fondo tra donne ci si capisce. In Stremate, per esempio, lavoro con colleghe con le quali ho sia un rapporto professionale sia di amicizia il che rende tutto molto più divertente e bello.

Dopo i 50 si pensa che le opportunità per una donna diminuiscano. Per te sembrano essere aumentate: teatro, moda, social. Cosa ti manca professionalmente?

Non credo sia una questione di età anagrafica, secondo me è cambiato tutto soprattutto a causa dell’arrivo dei social media che ha dato indiscriminatamente la possibilità di fare cose diverse. Ciò che poteva essere legato alla televisione, la pubblicità per esempio, oggi si fa attraverso le aziende che per prime contattano persone o personaggi in grado di testimoniare le caratteristiche di un prodotto. Questa evoluzione tuttavia non cambia ciò che ho fatto e ciò che sono. Professionalmente non mi manca nulla, ciò che conta per me è fare l’attrice perché è il mio lavoro da sempre.

Sei stata a lungo la protagonista di una delle serie tv più longeve e amate, Don Matteo. Ti piacerebbe tornare sul piccolo schermo considerata l’offerta delle piattaforme?

Certo che mi piacerebbe. Il problema comunque non è il ruolo perché di ruoli che mi piacerebbe interpretare c’è ne sono tanti. Che sia teatro, cinema o televisione le possibilità non cambiano, l’unica possibilità che conta per me è quella di fare il lavoro che si è scelto con entusiasmo, serietà e impegno. La televisione mi ha offerto l’opportunità di farmi conoscere dal grande pubblico ma io sono nata con il teatro e se mi offrono ruoli che mi permettono di continuare a crescere ben venga, li accolgo con grande gioia al di là del mezzo.

Con le tue amiche del cuore, Matilde, Manila e Angela hai creato l ‘amicizia stile Sex And The City, donne  belle e di successo. Tu sei certamente una donna multitasking in linea con la contemporaneità: a cosa potresti rinunciare più facilmente, alla Milena glamour o alla Milena casalinga e mamma?

Diciamo subito che io non potrei mai rinunciare a niente di ciò che sono. Non mi sento tanto glamour anche se in certe situazioni mi diverto molto. La vita è talmente breve che cerco semplicemente di viverla senza rinunciare a nulla di ciò che mi viene offerto.