Martedì 18 aprile alle ore 12 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati è stata presentata la quinta edizione dell’Annuario Internazionale di Arte Contemporanea, Artisti23, il catalogo di ArtNow Editore distribuito da Mondadori Store che porta la firma di importanti critici d’arte italiani come Vittorio Sgarbi, Luca Beatrice, Angelo Crespi e raccoglie le opere di centinaia di artisti di tutto il mondo. Durante la presentazione della nuova edizione dell’Annuario Artisti sono intervenuti il Presidente della VII Commissione Cultura alla Camera, Federico Mollicone, l’editore Sandro Serradifalco, il direttore di CulturaIdentità , Edoardo Sylos Labini ed il critico d’arte , Angelo Crespi. Una iniziativa che, come ha dichiarato il presidente Mollicone, “vuole promuovere un diorama di artisti italiani che servono a certificare e collazionare la scena artistica contemporanea facendone emergere i nuovi talenti del tessuto artistico italiano che non trovano spazio nel dibattito attuale e che, invece, cercheremo di promuovere al fine di ampliare il ruolo dei tanti artisti italiani su una scena artistica che deve essere più inclusiva”. Un progetto che vuole ridare voce all’arte ed ai territori, ristabilendo il primato della bellezza in contrasto con “le follie degli ideologismi degli eco vandali, le cui azioni sono un atti simbolici e dogmatici molto pericolosi” come ha aggiunto il presidente di Cultura Identità Edoardo Sylos Labini. Il quale ha aggiunto, durante la presentazione, che “l’arte non va toccata e va difesa e promossa soprattutto contro i moventi ideologici. Da questo progetto deve ripartire la nostra arte per continuare a fare le nostre battaglie culturali”. Battaglie culturali di inclusività, difesa della bellezza e della libertà che sono al centro del progetto promosso dall’editore Sandro Serradifalco, il che con l’Annuario e le sue edizioni vuole “dare voce agli artisti, ma non solo come slogan o come affermazione retorica, bensì concretamente prendendo un impegno con la cultura molto più complesso in questa fase per dare veramente voce alla bellezza e ai territori”. Una concezione quella dell’Annuario che come ha sottolineato il critico Angelo Crespi è “ideologica nel senso migliore del termine. Perche oggi contro l’ideologia dell’asservimento dell’arte alla politica si contrappone invece un progetto di libertà che ha insito nella sua visione quella dell’arte novecentesca, con lo spirito simile a quello dell’Armory Show, dei Duchamp e della migliore tradizione artistica europea”. Ovvero quella di “una esposizione libera artisticamente che cozza completamente con la visione ideologizzata e settaria vigente. Perché se allora ci fossero stati gli stessi curatori di oggi non ci sarebbe stato Marcel Duchamp, non ci sarebbe una visione dell’arte libera e creatrice di nuovi linguaggi espressivi oltre la coltre delle ideologie”. Uno spirito artistico che, come ha affermato in conclusione Angelo Crespi, vuole riportare il senso e il primato della bellezza contro i settarismi delle ideologie.
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