“Questo EP nasce dall’eterna voglia che ho di raccontare piccoli frammenti di vita. L’idea è quella di un viaggio attraverso le emozioni senza nascondersi, giocando a carte scoperte sul tavolo della vita”. Così la cantautrice romana Veronica presenta il suo nuovo progetto discografico (che porta il suo nome, ndr) e che la vede ancora una volta impegnata nella stesura dei testi e nella composizione della musica, con il contributo dei suoi arrangiatori Gianfranco Bonavalontà e Aldo Martino e del musicista Alessandro Bastianelli. Con la sua voce energica e tagliente Veronica canta l’avventura della vita e invita a celebrare tutto ciò che essa può riservarci, seppur ricca di difficoltà e incertezze.
Veronica, qual è il fil rouge che collega tutti i brani che compongono il tuo nuovo EP?
Sicuramente il concetto di “verità”. Ogni singolo brano è una parte di me che racconta momenti importanti della mia vita, in modo molto sincero e senza filtri. È un viaggio, come amo definirlo, tra quelle emozioni ed esperienze che hanno contribuito a rendermi la persona che sono oggi.
L’EP è stato anticipato da “La città nell’anima”: perché hai scelto di reinterpretare questo brano?
Avevo il desiderio di rendere omaggio ad un autore straordinario come Franco Fasano. Ho iniziato a collaborare insieme a lui in occasione del featuring con Maurizio Vandelli ed è nato un rapporto di stima ed amicizia. “La città nell’anima” è un brano intenso e profondo, una fusione perfetta tra musica (F. Fasano, R. Cenci) e parole (F. Berlincioni) in un rinnovato arrangiamento a cura di Marco Guarnerio.
Come nasce la tua passione per la musica?
Ero bambina, avevo quattro anni e mio nonno, appassionato estimatore d’opera, mi spinse a prendere lezioni di pianoforte. L’amore per questo strumento ha condizionato tutto il mio percorso artistico e ha permesso di poter realizzare molti dei miei progetti, primo tra tutti, quello di scrivere e comporre canzoni. La musica mi permette di raccontare ciò che provo, è il modo in cui riesco davvero ad essere me stessa.
Qual è la tua fonte d’ispirazione?
Un gesto, una parola, uno sguardo… tutto può ispirare e tradursi in musica. Nel mio caso non esistono regole è un “bisogno” che scaturisce in modo molto naturale. Sono un’attenta osservatrice e spesso sono le cose più semplici ad alimentare le emozioni più forti.
Quanto conta per te la dimensione live?
Direi che è fondamentale, la mia passione più grande. Lo scambio di energia con il pubblico, l’intesa con i musicisti, l’atmosfera magica che si crea sul palco, sono tutti aspetti che rendono unico questo lavoro.
Mancano poche settimane al Festival di Sanremo: ti piacerebbe un giorno calcare quel palco?
Sarebbe un onore. È oggettivamente un palco molto difficile da affrontare, ma per un artista credo sia un’esperienza incredibile.
Un augurio per il 2023 quasi alle porte
I desideri più importanti sono sempre volti alle persone che amo, quindi in primis serenità e gioia per la mia famiglia e per i miei bambini e poi, perché no, nuove stimolanti esperienze e collaborazioni in musica.