“Il ritorno”: dramma dell’incomunicabilità, esordio di Emma Marrone

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Una scala di grigi, luce fredda che immerge vite “sospese” in un’incomunicabilità assordante. Esistenze “al margine” fatte di gesti ripetuti: le pause-pranzo in solitudine, il figlio bullizzato, il cibo rubato di nascosto a mensa. Emma Marrone è Teresa la protagonista de Il Ritorno diretto da Stefano Chiantini (L’amore non basta del 2009).

Dopo il bell’esordio con Gli anni più belli di Gabriele Muccino, questa volta la cantante è al suo primo vero ruolo da protagonista. Una madre che si ritrova a compiere un gesto estremo per difendere la sua famiglia da uno strozzino senza scrupoli. Con lei nel cast: Fabrizio Rongione, Lorenzo Ciamei e Tihana Lazovich.

Teresa è stata appena licenziata. Ogni giorno deve arrangiarsi da sola e occuparsi di Antonio, il bambino di un anno, che porta sempre con sé. Convive con il suo compagno Pietro in un quartiere periferico di una città del Lazio. Lui però non è affidabile e mancano i soldi per tirare avanti. Un giorno torna a casa e vede che il partner è minacciato da un creditore che poi si avventa contro di lei. Per difendersi, lo accoltella. Va in carcere ed esce dopo dieci anni. Quando però torna a casa tutto è cambiato. Pietro è in imbarazzo e Antonio, ormai cresciuto, la ignora. Il film è prodotto da World Video Production, Rai Cinema, Mic, Marvin Film, Bling Flamingo, Lazio Cinema International; distribuito da Adler Entertainment, uscirà in sala il prossimo 15 dicembre. 

Stefano Chiantini torna a parlare del male di vivere, di solitudini e precarietà “esistenziale”, prima ancora che lavorativa. Teresa è una donna forte, eroica nel suo stoicismo. La sua è una vita infelice: ogni giorno inesorabilmente uguale all’altro. Contratti a nero, pochi spiccioli per tirare avanti e sopravvivere. Il suo compagno è un uomo inetto che dilapida il danaro che possiedono, nel gioco. La famiglia va in mano a uno strozzino e Teresa, per difendere il figlio, arriva a compiere un gesto estremo, un omicidio per legittima difesa che le costerà dieci anni di carcere. Scontata la pena, il ritorno sarà ben diverso da quello che si aspettava. Ci sono Pietro e Antonio e la vita che anni prima ha lasciato. Ma quel quel gesto di “madre coraggio” che ha compiuto, finisce per esasperare il vuoto e la distanza forzata. Dieci anni hanno cambiato tutto:Teresa non sa più rientrare nella vita che un tempo le apparteneva e Pietro e Antonio hanno un loro equilibrio che non intendono cambiare. Esistenze che non sanno più come coesistere e distanze ormai impossibili da colmare.