Alla presentazione de “Il Bacio Immortale” sul primo bacio fra Richard Burton e Liz Taylor, Sandra Milo icona del cinema italiano, ricorda gli anni della Dolce Vita vissuti sui marciapiedi della meravigliosa via Veneto frequentata in quell’epoca dalle grandi star del cinema hollywoodiano. Un mondo che non tornerà più, se non attraverso gli scatti come quelli del reporter Marcello Geppetti. Ora diventati un’opera NFT battuta all’asta. La prima delle 7 foto leggendarie scattate dai più celebri paparazzi dell’epoca.
Sandra che ricordi ha lei dei paparazzi ai tempi della Dolce Vita?
Tra i miei ricordi ci sono quelli legati a Franco Pinna e Tazio Secchiaroli e in generali a tutti i paparazzi di quei tempi. I paparazzi erano delle persone meravigliose che facevano dei sacrifici indicibili pur di portare a casa lo scoop che avrebbe fatto sognare. Ricordo uno di loro che restò appollaiato su di un albero per giorni per riuscire a scattare una foto. Quella della fotografia era una vera e propria arte sostenuta da una grande passione.
E di via Veneto?
In quegli anni via Veneto era la via più bella e più famosa del mondo. Tutti coloro che passavano raccontavano una storia. Anita Ekberg con il marito, Ava Gardner e Walter Chiari. C’erano proprio tutti a Roma. È stata un’epoca davvero meravigliosa.
Oggi si presenta un’opera digitale basata sul primo di bacio di Liz Taylor e Richard Burton a Ischia. Lei li ha mai conosciuti?
Si li ho conosciuti durante un ricevimento per poche persone proprio a Ischia. Non eravamo in una sala grandissima ma tutti aspettavano questa coppia meravigliosa e famosissima di cui tutto il mondo parlava. Quando sono arrivati sono rimasta colpita da questa donna non altissima e un po’ grassottella che tuttavia aveva un carisma indescrivibile e un magnetismo tale che quando entrò nella sala sembrava che l’aria si muovesse in maniera particolare. Io non sono una persona fissata sul passato ma ricordi come questo non si possono dimenticare.
Anche lei fu colpita da questa storia d’amore quindi…
Questa storia ha colpito tutti quanti. Liz era talmente magnetica che non è difficile comprendere come mai avesse tutta questa attenzione addosso. Il bacio fra lei e Burton me lo ricordo bene. La loro passione traboccava anche dai giornali. Ricordo che ci faceva sognare e tutti in qualche modo partecipavamo. È un po’ quello che manca adesso: il sogno. Sembra quasi che si sia persa la speranza. Perfino alle ultime votazioni per il referendum alle urne non è andato quasi nessuno. Manca l’interesse vero per il prossimo. Che peccato!
Cos’è cambiato da allora?
È cambiato molto. Oggi si parla della forza di un bacio. Ecco oggi lo stesso bacio sembra non avere più alcuna importanza. A questo proposito voglio raccontare la mia esperienza con due baci. La prima tratta di un bacio vero. Un bacio che mi diede Federico Fellini di cui ero innamoratissima. Lui venne da me che all’epoca ero un tipo piuttosto sexy e mi baciò sulla bocca. Beh! Io in quell’occasione cascai svenuta come una pera cotta! E sì, che non sono mai stata una puritana! Fellini davanti a quella scena disse : “Ma come! Una donna come te che sviene per un bacio. Sei proprio una bamboccia!” E se andò.
E l’altro?
L’altro bacio è un bacio cinematografico. Sarebbe divertente che qualcuno scrivesse un libro sui baci del cinema. Stavo girando insieme a Totò, Sylva Koscina e Ugo Tognazzi il film di Steno “Totò sulla luna” e io avevo una scena in cui dovevo baciare Tognazzi. Ero una ragazzetta un po’ romantica troppo sentimentale e non volevo baciare Ugo. Dissi dunque a Steno “Io Tognazzi non lo bacio! Non mi piace e non lo voglio baciare.” Poco dopo mentre ero a mensa negli Studio De Ponti Laurentis si avvicinò proprio Tognazzi che mi disse : “Permette signorina? Guardi che io mi lavo i denti tutti i giorni con lo spazzolino e il dentifricio!” Provai una vergogna tremenda, perché era chiaro che il regista lo aveva informato della mia presa di posizione. Gli dissi, per giustificarmi, che ero innamorata di un uomo e che non me la sentivo di baciarne un altro nemmeno per finta. Del resto il bacio è importante, rappresenta lo scambio miracoloso che avviene tra due persone.
Abbiamo parlato di un evento legato ad un periodo storico speciale. Lei ricorda anche qualcosa di negativo di quegli anni ?
Quello che di negativo io associo a quei tempi lo associo alla figura femminile. La donna era considerata sciocca, senza cervello. Doveva essere solo bella per piacere agli uomini. Fellini per esempio nel film “ 8 e mezzo”rappresenta proprio così l’amante del protagonista. Bella, dolce ma stupida. Sembrava che la donna dovesse nascondere il proprio pensiero, soprattutto la donna che lavorava nel cinema. La ragazza bella che tentava la strada del cinema doveva sottostare alla grande prepotenza maschile quasi per una legge non scritta. Del resto il mondo del cinema era maschilista. Il protagonista del film era quasi sempre un uomo, la donna faceva la parte della comprimaria. Tuttavia credo che le ragazze di oggi non abbiano la fortuna di provare ciò che noi donne dell’epoca abbiamo vissuto e cioè l’esperienza di essere il centro di attenzioni e di corteggiamenti serrati. Ecco in questo senso penso la donna abbia perso molto.