Ciro Palumbo, “Verità e salvezza”: con l’arte e la bellezza oltre il buio

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Ciro Palumbo, Approdo misterioso, 2019, olio su tela, 80x90 cm

L’ultimo approdo del ciclo pittorico sull’Homo Viator di Ciro Palumbo sarà alla Casa dei Carraresi di Treviso dal 2 al 13 giugno in occasione della mostra Verità e salvezza. Il poeta visionario. Ne abbiamo parlato con l’artista.

La mostra si intitola Verità e salvezza: Lei che è un artista, ritiene che non sia più solo la bellezza a salvare il mondo?

Sono sempre convinto che a salvarci sarà la bellezza, dobbiamo intenderci però su cosa significhi “bellezza”. Come Lei sa anche nel mondo dell’arte la bellezza è diventata un brand e viene inserita in ogni cosa ed in ogni dove (e spesso tutto è bellezza), ma essa è altro, anzi è oltre ogni cosa: poesia, anima, spirito.

Cosa vedremo in mostra?

31 opere pittoriche e due sculture (un bronzo​​ ed una terracotta policroma). Entreremo dalla porta dell’inferno e navigheremo verso una uscita, ad ognuno la sua. Inoltre sarà presente un ricco catalogo con un testo di Antonella Uliani, più due scritti precedenti di Marcello Panascia e Massimiliano Sabbion.

Ciro Palumbo, Nel buio a squarciar la luce, 2022, olio su tela, 80×70 cm

Il viaggio dell’homo viator termina davvero qui?

Il messaggio che arriva dalla mostra del ciclo pittorico e dalla pièce teatrale “L’uomo e la barca con gli occhi”, scritta da Piergiuseppe Francione, è una speranza ed una direzione. Oltre all’inquietudine, agli incubi e agli affanni di questo tempo c’è un passaggio, come ci racconta Dante nella sua “Divina”. Questo potrebbe significare che questo racconto è una scelta comportamentale, è un modo di vedere la vita e potrebbe essere sempre presente in ciò che faccio.

Se il poeta è visionario, il pittore è……? Completi Lei frase

Per me sono tutt’uno, son fatti della stessa pasta. Come spesso ci dicono l’artista (inconsapevolmente) è un oracolo che precede i tempi e gli eventi; può darsi, io non lo so. Io faccio il pittore, nel frattempo.

Ciro Palumbo, Seguir virtute e canoscenza, 2022, olio su tela, 50×60 cm

Chi è l’homo viator oggi dopo la pandemia e in una guerra nel centro dell’Europa?

Nella narrazione di questo lungo ciclo pittorico, questi eventi sono contemplati ed è per questo che l’Homo Viator è stanco d’esser oracolo inascoltato e di conseguenza vorrebbe arrendersi e approdando su un’isola lontana, finire lì la sua esistenza. Ma tutto accade proprio in quel luogo. La missione è quella di sognare e di credere che oltre il buio esiste sempre una scia di luce.