La Grande Guerra nel Salento, in sala l’ultimo film di Marco Pollini

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L’ultimo film da lui diretto, La grande guerra del Salento è ambientato nel secondo dopoguerra. Da poco uscita nelle sale, l’ultima sua fatica, gli sta regalando numerose soddisfazioni. Per l’occasione, Marco Pollini si racconta al Giornale Off.

Raccontaci come nasce l’idea di realizzare il film La Grande Guerra del Salento
E’ nato per caso, ero in Salento in vacanza, ho incontrato l’autore del libro Bruno Contini 2 anni fa che mi ha raccontato la storia e mi ha fatto leggere il suo libro. Dopo la lettura, ho deciso di mettermi a lavorare sul film. E’ stato un atto di passione e amore per questa storia.

Rispetto ai tuoi lavori precedenti, che tassello della tua carriera rappresenta?
Ogni film rappresenta un passaggio, uno scalino in più in questo difficilissimo ambito che è il cinema.

Generalmente, quando accetti a scatola chiusa un progetto?
A scatola chiusa mai, voglio cercare di capire bene un film, conoscere bene la storia, lavorare su tutti gli  aspetti per realizzare un’opera vera.

Cosa ti spinge, invece a rifiutare una proposta di lavoro?  
Se non c’è una bella storia emozionante e convincente, non mi interessa partecipare. Inoltre, la poca concretezza del progetto. Ricevo decine di proposte  di storie, sceneggiature, persone che vogliono raccontare la loro storia. Ma spesso non si rendono conto cosa vuol dire realizzare un film.

Come nasce la tua passione per il cinema?
Fin da piccolo, passavo le domenica al cinema e alla fine di ogni proiezione scrivevo una mia piccola recensione personale.  Per anni mi sono occupato prima  di produzione musicale, poi di progetti audiovisivi, videoclip e poi cinema.

Quando hai capito che quella stessa passione si sarebbe potuta trasformare in un vero e proprio lavoro?
Ho lottato per farlo diventare un lavoro, e lotto tutt’ora ogni giorno. Alcuni dicono che i registi e produttori indipendenti sono degli eroi. Beh è proprio così. E’ tutt’ora difficilissimo lavorare in questo ambito . Questo è un ambiente molto chiuso e ristretto.

Nella vita di tutti i giorni, quando non lavori, come trascorri la quotidianità?
Lavoro, lavoro, lavoro.  Un mio amico attore dice: “Anche quando guardo fuori dalla finestra, sto lavorando”.  Qualche volta la trascorro leggendo o andando al cinema. Starò lavorando anche lì?

Dopo La Grande Guerra del Salento ci sono nuovi progetti all’orizzonte?
Sì, sto lavorando a due progetti, uno tra l’Italia e la Spagna e uno mi porterà negli Stati Uniti.

In futuro, sul fronte professionale ma anche privato, quali altri obiettivi ti piacerebbe raggiungere?
Più serenità. Lavorare con persone che facciano bene il loro lavoro senza che ci sia bisogno di arrabbiarsi per farsi rispettare.