La storia delle donne nella cultura e nella vita civile è stata una lunga storia di eccellenza ma anche di emarginazione. Dopo secoli, molto è cambiato, ma il Gender Gap, soprattutto nello studio delle discipline scientifiche è ancora importante: basti pensare che dal 1901 ad oggi, tra i vincitori del premio Nobel, 864 sono uomini e solo 59 sono donne. Di questi, 23 sono i premi Nobel per discipline scientifiche assegnati a figure femminili: 4 per la Fisica, 7 per la Chimica e 12 per la Medicina. Fino al 14 maggio 2022, Prenestepop Srl presenta la terza ed ultima edizione del Progetto Triennale “Scienza, Sostantivo Femminile“. Attraverso una mostra, laboratori didattici per le scuole e incontri, tutti ad ingresso gratuito, il progetto vuole rendere omaggio alle donne che, nel corso dei secoli, hanno contribuito in maniera significativa allo sviluppo scientifico.
Dopo aver raccontato, nelle prime due edizioni, le Donne che si sono distinte in ambito scientifico dall’antichità fino ai nostri giorni, in questa terza ed ultima edizione, “Scienza, Sostantivo Femminile” si propone di approfondire le storie e le scoperte scientifiche delle 22 Donne vincitrici del Premio Nobel nelle discipline scientifiche: Medicina, Chimica e Fisica. Come Marie Curie, l’unica Donna a ricevere due Premi Nobel (1903 e 1911) in due differenti materie scientifiche (Fisica e Chimica); Gerty Cori, Premio Nobel per la Medicina (1947) per le scoperte sul metabolismo dei glucidi; Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la Medicina (1986) per la scoperta del fattore di crescita nervoso; Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, le ultime due scienziate a ricevere il Premio Nobel per la Chimica (2020) per lo sviluppo di un metodo di genome editing.
Sabato 30 aprile alle 18, in occasione dell’inaugurazione ufficiale della mostra è stato illustrato il progetto alla presenza dello staff e dei rappresentanti istituzionali. L’ingresso è gratuito ed aperto a tutti. Curatrice e autrice testi della mostra è la dottoressa Giovanna De Simone, ricercatrice presso il Laboratorio di Biochimica del Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre. Responsabile di Progetto è Mauro Orrico, organizzatore di eventi culturali.