In viaggio con Laura Villani oltre il tempo e lo spazio

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Laura Villani L'insondabile essenza, 2021. olio su tela cm 80 x 110

Oltretempo di Laura Villani da Manifiesto Blanco a Milano racchiude già tutto: paesaggi metafisici nel senso vero del termine, cioè al di là degli spazi che ci sono familiari. E oggetti che vanno anch’essi “al di là”, nel senso che pur avendo con loro una certa consuetudine ce li ritroviamo trasfigurati e decontestualizzati in scenari che hanno molto del sogno.

Del resto, Laura Villani parte da vere e proprie visioni, che fissa preventivamente su carta con grafite e matita. E poi realizza lo scenario in pittura su tela, invitandoci a fare questo viaggio con lei. Del resto siamo soli, in questi quadri: presenza umana zero assoluto, solo oggetti…..strani. E quando non sono strani sono comunque fuoriposto.

Basterebbe citofonare a Giorgio De Chirico? In realtà i suoi mobili decontestualizzati sono un’altra storia e infatti le opere di Laura Villani sono metafisiche in senso lato, non in senso stretto: vanno al di là di questo mondo, che soprattutto a partire dall’infausto 2020 ci piace sempre meno.

E allora ben venga la vita silente degli oggetti, che qui fanno proprio le veci della nature morte tradotte in inglese e in tedesco: infatti Boris Johnson e i crucchi per parlare di morte parlano di vita, letteralmente “still life” e “stilleben“.

Se guardate le opere a parete di Laura Villani da Manifiesto Blanco assistete al vostro stesso ingresso su un proscenio: piace infatti pensare che i fondi neri-neri dei suoi quadri, soprattutto quelli prodotti praticamente adesso nel 2021, siano back stage che si aprono, o se vi piace l’italiano quinte teatrali che ci preparano a vedere lo spettacolo.

Ma è uno scenario fisso, un sogno immobile, un’immagine salvata ab aeterno, la pagina di un libro Urania in cui un po’ ci perdiamo, dove l’essere umano conta niente (non c’è), anche quando in un certo senso c’è: Nuenen. La dimora del tempo è infatti la casa di Van Gogh (omaggio di Laura Villani al pittore fuori di testa, già tributato in occasione della recente mostra a cura di Marco Goldin, Attorno a Van Gogh).

Su altri suoi quadri vediamo dipinta una scala appoggiata a nulla che conduce al cielo e qui come facciamo a non pensare a un altro fuori di testa, filosofo in questo caso, cioè Ludwig Wittgenstein, che paragonava i suoi pensieri appunto a una scala, una scala fatta apposta per noi, una filosofia da usare per arrivare a capire il non sense della vita e poi lasciarla lì dopo l’uso?

Nelle opere di Villani noi vediamo le tracce, le tracce di una presenza “che diresti umana”; poltrone, casette, scale, lettini spiaggiati (ma avrà visto la copertina di A momentary lapse of reason dei Pink Floyd?), situati in contesti totalmente onirici perché la realtà oramai ci è venuta a noia più di prima.

In mostra da Manifiesto Blanco (a momenti ce lo dimenticavamo: a cura dell’impegnatissima Chiara Gatti) anche una serie di opere su carta. Andateci: “oltretempo” non avete tempo, cioè fino al 18 dicembre.