Max Elli, chitarrista, cantante, produttore e songwriter per molti dei più grandi nomi del panorama musicale italiano, tra cui Nek, Cremonini, Jovanotti, Gue Pequeno, racconta a Giornale OFF la sua musica e il suo ultimo singolo, “L’equilibrio delle cose”, un brano in cui synth analogici e intrecci di chitarre si incontrano creando atmosfere sonore anni ’80.
È uscito da poco “l’equilibrio delle cose”, il suo nuovo singolo in cui s’interroga su se stesso. Cosa ispira la sua musica e i suoi testi?
Essenzialmente sono riflessioni, ragionamenti su cose che riguardano la vita di tutti i giorni o su qualcosa che accade. “L’equilibrio delle cose” è un ragionamento abbastanza semplice. Io sono spesso concentrato sull’ avere il controllo della situazione, su come potrebbe andare una situazione piuttosto che un’altra. Invece di concentrarmi su questo mi piacerebbe riuscire a lasciarmi andare, fare qualcosa di nuovo, come dico nella canzone “imparare a volare anche a rischio di cadere per ottenere qualcosa di diverso”. Questa mania del controllo è spesso rivolta al passato, come a dire “vorrei tornare indietro e fare qualcosa per farla meglio”, ma è una cosa che ti fa perder tempo e non ti fa vivere la situazione in cui sei.
Dai rapporti interpersonali di “Le Montagne”, il singolo precedente, alla ricerca di un equilibrio interiore. Nel primo parlavi di un cambiamento che adesso sembra essere stato raggiunto…
È sempre un work in progress, in ogni cosa di questo tipo. Uno riesce ad individuare o a focalizzare il proprio pensiero su questi argomenti, a razionalizzarli un po’ di più ma poi metterli in pratica nella vita quotidiana è sempre molto difficile. È come se bisognasse fare un remind di questa cosa per provare a mettere in pratica questi ragionamenti…
Quindi diventa quasi un mantra…Come lei stesso dichiara: “al posto di cercare l’equilibrio perfetto per non cadere bisognerebbe imparare a volare”. Cosa significa per lei questo? Quali sono i suoi sogni più reconditi dal punto di vista artistico?
Parlerei di un cammino che prosegue più che di sogni. Nella mia vita musicale ho avuto la fortuna di fare delle cose molto belle con persone molto stimolanti, da due anni a questa parte nello specifico ho deciso di affiancare anche la mia carriera da solista, quindi di metterci anche la faccia. Il sogno è quello di poter sviluppare anche questo lato della mia carriera musicale e di poter portare a più gente possibile quelle che sono le mie canzoni, anche con i live, nell’ultimo anno e mezzo abbiamo avuto delle difficoltà specie in questo per evidenti motivi.
È tornato infatti da un tour europeo con Nek e poi è scoppiata la pandemia. Come pensa che l’abbia cambiata, dal punto di vista artistico, questo evento?
A me questa cosa ha creato la voglia di tirare fuori qualcosa di mio e probabilmente è uno stimolo per cercare di capire cosa voglio veramente e cosa per me è importante. Dal punto di vista musicale è importante fare delle cose mie, non per forza con grandi obiettivi, è più una questione personale.
Lei è dentro la musica a 360 gradi, dai grandi live a produzioni come le colonne sonore di “L’estate addosso” e quella di “Braccialetti rossi”. Pensa che la pandemia abbia sollevato delle questioni importanti sul settore?
Come musicisti non siamo una categoria né riconosciuta né tantomeno unita sotto tanti punti di vista. Questo dovrebbe farci riflettere. Dall’altro punto di vista, con una ripartenza con capienza ridotta, abbiamo visto come tutte le grandi produzioni che si concentrano di più sul contorno che sulla musica, abbiano messo in crisi un’industria. Il carrozzone che ti porti in giro in un tour non puoi permettertelo con le capienze ridotte. Magari si potrebbe rivedere qualcosa di questo tipo visto che si tratta di concerti. Questo è un mio personalissimo parere. Il focus sulla musica non sarebbe malissimo.
Ti senti più musicista o cantante?
Mi sento tutto, fa tutto parte del mio vivere la musica. Non riesco a dividere le mie skills come direbbero gli anglosassoni. Questa è una cosa con cui mi sono trovato spesso a contatto. Nel mio ambiente se sai fare un tot di cose c’è qualcosa che non va. Questa cosa è abbastanza ridicola.
Progetti futuri?
Tanta altra musica. Vorrei racchiudere tutto il mio progetto in un album e portarlo il più possibile sui palchi.