La rassegna Extra del Teatro Manzoni debutta con Il Sistema

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Una ripartenza importante per Milano che si riappropria di una fetta importante della sua cultura e dei luoghi che la rappresentano, con la speranza di un definitivo ritorno alla normalità.

Questa la premessa di fondo della stagione 2021-22 del Teatro Manzoni, palcoscenico tra i più importanti d’Italia, presentata in sede giovedì scorso dal direttore Alessandro Arnone con registi e attori che animeranno gli appuntamenti di questa nuova annata. Tra questi Edoardo Sylos Labini, che il 29 e 30 settembre inaugurerà la riapertura con “Il Sistema”, tratto dall’omonimo bestseller di Alessandro Sallusti e Luca Palamara. Ripercorrendo le tappe fondamentali della carriera dell’ex presidente dell’Anm, il testo utilizza la metafora del “sistema dei vasi comunicanti”, per denunciare il feedback che si è instaurato negli ultimi venticinque anni tra politica e magistratura, e che rischia di compromettere l’equilibrio costituzionale del Paese. La trama si dipana infatti tra processi, sentenze, nomine e correnti.Un’ora di teatro incalzante con tante immagini di repertorio.“Il tema della giustizia riguarda tutti quanti noi, non soltanto magistrati o politici – ha detto Sylos Labini – L’ho messo in scena perché quando ho letto il libro sembrava di essere di fronte al “Giulio Cesare” di Shakespeare: potere, tradimenti, cospirazioni… Sembrava di stare in Campidoglio 2000 anni fa. I governi caduti in questi anni sono finiti a causa di un sistema correntizio dentro una parte malata della magistratura che ha deciso il bello e il cattivo tempo in Italia. Non è uno spettacolo contro la magistratura, ma un’esortazione rivolta a tutti magistrati puliti, la maggior parte nel nostro Paese, ad alzare la testa e farsi sentire”

Adattato da Angelo Crespi, “Il Sistema” sarà il primo appuntamento della rassegna “Extra”, e ad ogni replica farà seguito un dibattito, promosso con CulturaIdentità, sul tema della giustizia e su una nuova visione culturale di Milano, dove Sylos Labini, Palamara e Sallusti saranno affiancati dal direttore de “Il Giornale” Augusto Minzolini e dallo scrittore Stefano Zecchi. Interverranno anche diversi intellettuali e giornalisti.

La prosa del Manzoni sarà inaugurata da “Liolà”, il capolavoro di Luigi Pirandello in scena dal 12 al 24 ottobre con Giulio Corso ed Enrico Guarneri. Seguiranno “L’anima buona di Sezuan” di Brecht (4-17 novembre) con Monica Guerritore, in un allestimento ispirato alla messa in scena di Giorgio Strehler del 1981, e “Scusa sono in riunione… Ti posso richiamare?” (10 dicembre-2 gennaio), commedia originale di Gabriele Pignotta, protagonista della pièce con Vanessa Incontrada.

Dal 18 al 30 gennaio un classico, “Don Chisciotte” di Cervantes, interpretato da Alessio Boni e Serra Yilmaz e diretto dallo stesso attore bergamasco con Roberto Aldorasi e Marcello Prayer. Riferimento al grande cinema italiano dall’8 al 20 febbraio con “I soliti ignoti”, versione teatrale del capolavoro di Mario Monicelli, diretta da Vinicio Marchioni e interpretata da Giuseppe Zeno e Fabio Troiano.

Dal 22 febbraio al 6 marzo “Enrico IV” di Pirandello, interpretato da Eros Pagni con la regia di Luca De Fusco, per i cento anni dal debutto del testo al Manzoni. Dall’8 al 20 marzo “Mine vaganti”, versione teatrale del film di Ferzan Ozpetek, realizzata dallo stesso regista con la compagnia Nuovo Teatro di Marco Balsamo.  Spazio alla commedia con “Se devi dire una bugia dilla grossa” (29 marzo-10 aprile), con Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti e Paola Quattrini, e “Montagne russe” (3-15 maggio), con Corrado Tedeschi e Martina Colombari, che chiuderà la stagione. Appuntamento speciale fuori abbonamento “Napoletano? E famme ‘na pizza!” (4-16 gennaio), scritto, diretto e interpretato da Vincenzo Salemme. Per la rassegna “Extra”, anche “E’ questa la vita che sognavo da bambino?” di Edoardo Leo, con Luca Argentero dall’8 al 10 ottobre. Sono intervenuti nel corso della presentazione anche il Presidente del Manzoni Ernesto Mauri e l’Assessore alla Cultura del comune di Milano Filippo Del Corno.