Dalila Frassanito:”Torno al musical con Forza venite gente”

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ph. Michele Moretti

Dalila Frassanito, è una danzatrice e coreografa, leccese di origine che a 18 anni si trova proiettata in una città come Shangai per quello che segnerà il suo debutto internazionale nel mondo della danza da professionista. Dopo questa esperienza è la volta degli Stati Uniti, si trova nella Compagnia americana Deconstraction Dance Company di Daniel Erzalow, per lei è un’esperienza significativa, moltissimo lavoro ma anche grandi soddisfazioni professionali.

Sempre come danzatrice è solista nei musical: Notre Dame de Paris e Dracula entrambi di David Zard, con tournée lunghissime in giro nei migliori teatri italiani ed esteri. Solista ne “I Colori Dell’Anima” serie di concerti di Andrea Bocelli, e nel tour “MP0” di Renato Zero, Dalila danza con i più importanti nomi dello spettacolo italiano: da Michele Placido a Giorgio Albertazzi, Christian De Sica, Enrico Brignano, Michelle Hunziker.

Decisa di terminare la carriera di danzatrice, si dedicherà interamente alla coreografia; seguiranno diversi programmi su Rai 1, show che il pubblico conosce molto bene: Panariello sotto l’albero, Ballando con le stelle e ha appena terminato il programma L’eredità sempre su Rai 1. Nella sua attività professionale non manca il cinema: danza nel film The tourist con Angelina Jolie e Johnny Depp, con le coreografie di Luca Tommasini per la regia di Florian Henckel von Donnersmarck; e nel film Amici come prima di Christian De Sica nel ruolo di assistente coreografa e ballerina.

Quando e come inizia il tuo percorso nel mondo della danza?

Mia madre era una ballerina, anche mia zia paterna; avevano una scuola di danza, praticamente sono cresciuta nel mondo della danza.

Come trascorrevi il tempo libero nella tua infanzia?

Mia madre mi faceva vedere molti video di balletti di repertorio; ricordo che la prima videocassetta che vidi all’età di 4 anni era un balletto neanche troppo leggero se pensiamo al repertorio classico, si trattava “La fille malgardée”; fu allora che decisi di diventare ballerina!

La parola “danza” si collega sempre alla parola “sacrifici”, è stato così anche per te?

E’ vero, la danza è impegno, sacrificio e passione, ma essendo una nostalgica ricordo quegli anni come i più belli della mia vita. Fu un periodo di grande lavoro e di tanti sacrifici ma con la leggerezza dell’età e l’entusiasmo di allora tutto era divertente ed anche la fatica si sopportava meglio.Tutto di quel periodo mi è particolarmente caro; ero determinata e consapevole che bisognava lavorare molto. Poi si affrontava ogni cosa, i viaggi in treno da Lecce alla scuola dove studiavo, i tempi da rispettare, lo studio. A sostenermi la nonna che ricordo, mi accompagnava in stazione a prendere il treno.

La stagione televisiva è terminata, cosa c’è nel futuro di Dalila?

Un musical. Quest’anno ricorre il 40° anniversario del debutto di “Forza venite gente” un musical che qui in Italia ha avuto un enorme successo di pubblico con un numero spropositato di repliche. Curerò le coreografie dello show.

State già lavorando a questa nuova edizione ?

Attualmente siamo in fase preparatoria, siamo ancora in una fase embrionale: la scelta del cast, i provini per individuare i protagonisti. La prima fase si è svolta online, abbiamo visionato attentamente il materiale di ben 800 candidati. Il livello di preparazione artistica è particolarmente elevato e di questo sono molto contenta. La regia è stata affidata ad un giovane attore e regista con il quale mi trovo molto bene, c’è un confronto, uno scambio di opinioni tra noi, si chiama Ariele Vincenti; il progetto è prodotto della Soni ed inoltre ci avvaliamo della supervisione di Michele Paulicelli, che interpretò San Francesco nella prima edizione. Il debutto è previsto a dicembre a Roma.

Tornando alla danza cosa significa per te danzare, e cosa invece dirigere un corpo di ballo?

Per me danzare, al di là della professione, è qualcosa terapeutico; ci salva dai giorni no, è un mezzo di connessione con noi stessi e con il mondo.

Tv, teatro e cinema, in cosa senti di essere più libera di esprimere la tua creatività?

Prediligo il teatro e la tv in diretta sprigionano adrenalina, emozioni forti. Il cinema invece è qualcosa di più filtrato, bello ugualmente ma non ti dà la stessa carica della diretta.