Salvo Rivolo, colore e poesia

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Evoca fatti reali attraverso una sperimentazione determinata dalla voglia di scoprire un linguaggio essenziale. Nella sospensione delle figure contrappone le problematiche sociali. Salvo Rivolo è un pittore siciliano proveniente dalla sezione grafica dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Spinto da una forte esigenza sperimentale, imprime su supporto la trasposizione delle difficoltà contro cui ogni essere umano è costretto a fare i conti giornalmente, evidenziandone le sfaccettature grazie all’utilizzo meticoloso del colore, elemento essenziale per le sue opere.

La sua passione per l’Arte è nata da bambino, nel periodo in cui i suoi genitori lo portavano a visitare aree archeologiche e musei.

“La visione dell’arte antica mi ha fatto capire da subito che c’è qualcosa di affascinante e speciale in essa, e ha suscitato in me molta curiosità, che ancora oggi mi accompagna e assecondo con grande impegno. Non mi ispiro a nessuno, ho sempre guardato la pittura e il disegno dei grandi artisti come osservatore, credo che sia sbagliato ispirarsi a qualche artista del passano, si rischia di emularlo e di precludersi la possibilità di nuove scoperte.”

Onirico e poetica. Caos e disordine. Compendio armonico con cui Rivolo incontra la realtà. Sguardi lontani si perdono nella percezione del colore e in percezioni narrative cariche di sentimenti. Complice nelle sue opere la mescolanza delle diverse tecniche pittoriche. Disegno e tecnica ad olio sono il fil rouge della sua poetica, nell’alternanza continua tra reale e irreale. Nella lavorazione a strati, si intravede ogni velata, ogni gioco di chiaroscuro. Ogni passaggio è una ricerca continua che porta alla riuscita finale dell’opera. Non ricerca solamente la bellezza della forma, ma la consistenza e l’immediatezza dei contenuti, per questo possiamo definire Rivolo un “artista sociale”.

Sperimenta la materia ma lascia la possibilità di una lettura aperta in cui l’osservatore può entrare nell’opera e viverla a suo modo, proprio come fa lui mentre dipinge. Il timbro dell’immagine dialoga con lo sguardo di chi con attenzione legge la scrittura. Affronta il colore, cercandone “l’ambizione” nelle sue grammature. L’utilizzo della carta rosa e delle tonalità fredde trasmette sicurezza e conforto, coinvolgimento emotivo, conferendo ai suoi lavori forte potere evocativo.

“La pittura fa parte della mia stessa persona, non posso farne a meno, la sento mia e quando non posso esercitarla sto male. Per me la pittura e il disegno vanno praticati ogni singolo giorno. Mi migliorano, mi fanno crescere, mi rendono libero permettendomi di esprimermi al meglio. Il mio interesse è mirato al confronto costante con altri artisti, ad eventuali collaborazioni con gallerie e sviluppare progetti inerenti all’Arte contemporanea. Creare una rete che possa essere strumento di crescita umana e professionale”

Rivolo parla per immagini, le stesse che costituiscono il lessico del suo sentire. La pratica artistica, a seconda di diverse risonanze individuali, offre spunti di riflessione che possono essere tradotti in altri linguaggi. Le sue opere spingono oltre, probabilmente per quella inevitabile voglia di scoperta che trasforma e restituisce il percepito in maniera differente confermando interesse alle dinamiche della sua Arte. “Poesia, leggera, opaca e breve” così descrive le sue opere. Un dipinto che ispira poesia. “Una poesia che si vede e non si sente” proprio come la pittura per Leonardo da Vinci. Crea spazi liberi per stimolare l’occhio curioso dello spettatore, in un presente fatto di suggestioni, accompagnando lo sguardo oltre il reale.