Nell’ambiente del cinema e dello spettacolo Giusi Battaglia è nota per essere la press agent di alcune delle star più famose, da Alessandro Siani a Ficarra e Picone. Della sua passione per la cucina si rumoreggiava, finché un giorno eccola in tv, lei stessa in persona. Giusina che, per una vita, ha lanciato talenti, ora si destreggia con simpatia e naturalezza davanti ai riflettori e ai fornelli. Ogni sabato alle 15.45 su Food Network (canale 33) e in streaming su Discovery+, ecco succulenti piatti della tradizione isolana come le Minni di Virgini, le Cassatelle di Agira o il Tagano di Aragona, all’interno di “Giusina in Cucina – La Sicilia in tavola”, divenuto ormai un format di successo giunto alla quarta stagione.
Quando ha pensato che potesse essere, lei stessa, la protagonista di questa trasmissione?
Non ci avevo mai pensato. Non era un mio obiettivo e neanche un sogno nel cassetto. È nato tutto per caso. In un momento storico in cui tutti eravamo nella più grande disperazione legata al primo lockdown, è successo qualcosa di inaspettato. Avevo pubblicato una foto sui social di uno dei piatti che amo di più in assoluto, ovvero la rosticceria palermitana. E da lì, il direttore di Real Time e Food Network, Gesualdo Vercio, ha pensato bene di farmi questa proposta
E lei?
Non ho detto subito di sì, proprio perché non era una cosa che avevo messo in conto e non è il mio lavoro. All’inizio ovviamente non c’era nessuna aspettativa sul proseguire. Ma invece l’affetto della gente è stato talmente forte che oggi siamo alla quarta edizione. Sono incredula e felice
La cucina regionale racchiude cultura, storie e tradizioni che ne conferiscono sapori e magia.
La cucina regionale di tutta Italia è di grandissimo valore, storico e culturale oltre che di grande bontà. Ci sono tantissimi piatti che davvero hanno segnato la mia infanzia per quel che concerne Palermo e la Sicilia, e che segnano tutt’ora la mia scelta nel preparare le pietanze per la mia famiglia
A quale ricette si sente più legata?
Sono talmente tante che avrei l’imbarazzo della scelta. Posso dire con tutta serenità che la pasta con i tenerumi mi accompagna da sempre, poi i taralli dolci e lo sfincione. Ma anche arancine, pasta c’anciova, spiedini di pesce
Nella puntata del 13 marzo, disponibile in replica e on demand, ha raccontato e cucinato qualcosa di molto privato con, sullo sfondo, le musiche di Lello Analfino dei Tinturia, l’eclettica band sicula che fonde pop, rock, folk, ska e funk.
Ho voluto dedicare la puntata ad un ortaggio simbolo delle Madonie, ovvero il carciofo, molto diffuso nel mio paese natale, Cerda, in provincia di Palermo. Ho fatto tre piatti a base di carciofi per ricordare le origini e le tradizioni di questo piccolo centro, che organizza come molti luoghi in Sicilia, una grande festa per San Giuseppe denominata “I Virgineddi”
Lei lavora nel cinema a contatto con attori, registi e maestranze. Ma sui set spesso si consumano pasti frugali con i famosi “cestini”. D’ora in poi le chiederanno di cucinare per le troupe dei film per i quali lavora?
Ma no, questo per me è un divertissement. Fare da mangiare è una cosa seria, prevede rigore e grande tempo. Io mi accontento di cucinare per la mia famiglia e per i miei amici. Non vedo l’ora che si possa tornare a fare delle cene a casa. Da un anno non apparecchio la tavola per altre persone oltre che per la mia famiglia, ed è un grande dolore. Chi fa i catering per il cinema fa un ottimo lavoro: non è vero che i cestini che sfamano gli attori sul set sono di bassa qualità, è una leggenda che va sfatata!
Cosa amano mangiare Siani, Ficarra e Picone e gli altri artisti di cui cura la comunicazione?
Sono molto attenti al cibo, amano mangiare bene e sano. Ed è un connubio perfetto. Alessandro ama molto i miei dolci alla ricotta, Salvo e Valentino i miei risotti o sformati di verdure
*Curatore dell’Inserto Lunedi Film del Quotidiano del Sud