“Meritate il dolore più grande che si possa immaginare.” Queste sono solo alcune parole pronunciate in un video da parte di Ousseynou Sy, cittadino italiano dalle origini senegalesi che nella mattinata del 20 Marzo 2019 in quel di Crema, una piccola città lombarda, diede sfogo alla sua follia sequestrando cinquantuno bambini di una scuola media per vendicare i migranti morti nel Mediterraneo. L’uomo in un primo momento passò del tutto inosservato dato che era sul suo posto di lavoro. Quel giorno il suo compito era di accompagnare due classi dalla palestra Serio alla scuola media Vailati, ma le sue intenzioni erano alquanto feroci. Così, armato di coltello e pistola (in realtà un giocattolo) lega i ragazzini con fascette da elettricista, si fa consegnare i cellulari e rovescia due taniche di gasolio dentro l’autobus. Poi si mette alla guida, la destinazione è l’aeroporto di Linate, distante 40 chilometri e il cui scopo è quello di portare i ragazzi in un viaggio di sola andata, facendoli bruciare dopo aver incendiato il mezzo. Sono passati due anni da quel nefasto mattino che per miracolo non si è tramutato in tragedia e lo scorso sabato è andato in onda alle21:25 su Nove, il docu-film “Ostaggi- Attacco allo Scuolabus” diretto da Claudio Camarca che oltre ad essere uno scrittore, giornalista, regista cinematografico/televisivo (Lo squadrone, Quattro bravi ragazzi) è anche un’interessante documentarista, cosa che si evince da questo lavoro.
Il film, una puntata televisiva del ciclo Nove racconta, è una grande testimonianza su un’importante vicenda che già è storia, anche perché sono stati i ragazzi stessi, allora dodicenni, a salvarsi da una situazione terribile riuscendo a mettersi in contatto, nascondendo un telefono, con i carabinieri e dandogli le giuste descrizioni per essere trovati.
L’evento, che per assurdo sembrerebbe quasi un film americano alla Joel Schmacher (Un giorno di ordinaria follia, Trespass) si è rivelato uno degli episodi più terrorizzanti degli ultimi anni nel nostro paese, tant’è vero che il regista stesso l’ha definito: “ un 11 Settembre scampato.” La sua preparazione riguardo l’argomento e il coinvolgimento emotivo sono evidenti data l’accuratezza dei dettagli e la separazione in capitoli che, a mano a mano inoltrano lo spettatore in un documentario di alta tensione.
Ricorda in un certo modo, per la vicenda trattata, l’ultima fase di Clint Eastwood che comprende film tratti da storie del genere (tra l’altro vere) come “Ore 15:17- Attacco al treno” e “Sully”. Le immagini sono sufficienti a mostrare la drammaticità di quelle ore, mischiando le testimonianze di nove dei bambini sequestrati, dei carabinieri e le scene di finzione ricostruite.
Le inquadrature sono legate al moderno linguaggio televisivo ed hanno uno scopo ben preciso, far provare al pubblico le stesse sensazioni degli ostaggi (e dei loro genitori) riuscendoci abbastanza, soprattutto grazie all’idea di seguire l’autobus dall’alto con l’utilizzo di un drone, il ché dà un senso d’inquietudine. Il ritmo, grazie anche ad un montaggio equilibrato che mostra le vicissitudini senza creare una patina superficialmente spettacolare, riesce a dare un’impronta umana oltre che di cronaca.
Una pecca del docu-film è sicuramente l’eccessivo utilizzo della GoPro, le cui immagini sono piatte e prive di anima oltre che poco gradevoli, e una leggera aria sentimentale che si percepisce appena in un paio di sequenze legate ai genitori. “Ostaggi- Attacco allo Scuolabus”, prodotto da Stand By Me per Discovery Italia e adesso disponibile anche su discovery+ merita una visione anche perché, questa vicenda lancia un grande segnale: questi ragazzini si sono aiutati l’un l’altro, avendo la lucidità e il coraggio per uscire vivi da una possibile tragedia.