È online il nuovo film di Giovanni La Pàrola “Il mio corpo vi seppellirà”, prodotto da Ascent film, Rai Cinema col sostegno dell’Apulia Film Commission, disponibile su Amazon Prime e sulle principali piattaforme digitali. Un western al femminile ambientato a Sud. Siamo nel Regno delle Due Sicilie, all’alba dello sbarco delle truppe garibaldine, in una terra ancora senza legge. Protagoniste quattro bandite chiamate le “Drude”, alla ricerca della loro personale vendetta. Tra queste abbiamo incontrato la più cruenta, Ciccilla. In realtà l’interprete, Rita Abele, è una giovane attrice siciliana, classe 1984, dotata di una sensibilità rara.
Rita Abela, lei è una delle quattro “drude” de “Il mio corpo vi seppellirà”. Un insolito quanto originale western garibaldino al femminile. Chi è Ciccilla, il personaggio che interpreta?
Ciccilla è un personaggio segnato dentro, un personaggio rotto che mette in atto insieme alle sue compagne questo grande moto di resistenza. Si batte per la libertà, ha sete di vendetta, vendetta intesa nel senso più originario: il vindice è colui che si batte per un diritto negato e si vuole prodigare per affermare un principio. Questo è esattamente quello che fanno questi personaggi ed è quello che fa Ciccilla, la più cruda fra le quattro. La vediamo mettere in atto delle azioni reiterate soprattutto nei confronti dell’universo maschile, con una cattiveria incredibile. È un personaggio molto distante da me, molto istintivo, diffidente. Alla fine però vince il senso di accoglienza che è proprio del femminile.
Un film in costume ambientato nel 1860. Quanto può essere attuale il lavoro di La Pàrola?
Il film è interessante proprio perché mette in luce uno spaccato di storia che è stato sempre raccontato in altri modi: questo è il punto di vista dei vinti. Quello che emerge alla fine è che tutti i personaggi sono vinti e non c’è nulla di più attuale. Una storia che si lega soprattutto alla condizione della donna. Naturalmente all’epoca le donne difendevano la propria identità con i pochi mezzi che avevano. Adesso fortunatamente questi mezzi sono cambiati, abbiamo acquisito il grande dono della civiltà ma le battaglie sono sempre le stesse.
Abbiamo i mezzi per difendere i nostri diritti eppure le lotte sembrano uguali…
Certo. A questo proposito vorrei spendere una parola per Marielle Franco che proprio l’altro giorno ha compiuto l’anniversario della morte. Era una donna che dava fastidio perché impegnata in politica e dopo 3 anni non sappiamo chi ha voluto questo assassinio. C’è ancora tanto tanto da fare…
Il suo primo film per il grande schermo è uscito in piena pandemia. Le è mancata la premiere?
Ho imparato a trovare il lato positivo in ogni cosa. Quest’ultimo anno ci insegna che ci sono cose non sostituibili dal virtuale, tra queste l’andare al cinema o a teatro. Sono momenti collettivi, di condivisione, fondamentali per una società. Mi è mancato condividere questo momento dal vivo con le colleghe e i colleghi.
Lei si è formata e ha lavorato in teatro. Qual è il suo luogo dell’anima? Il set cinematografico o il palcoscenico?
Non riesco a trovare una preferenza. Ho iniziato da bambina a fare teatro per gioco, quindi il teatro è casa mia. Però confesso che questo lavoro davanti alla macchina da presa mi affascina molto. Portare il background teatrale in un lavoro di tipo cinematografico è interessantissimo. Sono diversi linguaggi ma è la stessa materia.
Progetti futuri?
Torno su Rai2 con il “Cacciatore 3”, serie tv riuscitissima con un cast straordinario. Ho l’onore di farne parte come Giusy Vitale, la prima donna a diventare capo di un mandamento mafioso. Inoltre è in uscita un corto che ho girato da protagonista, “Big”. È un corto di Daniele Pini che parla di una ragazza fragile e fisicamente molto grande che si imbottisce di abiti voluminosi, la sua corazza per proteggersi dal mondo.
E in teatro?
Prima della pandemia avevo appena concluso una tournée con Leo Gullotta. Con alcuni colleghi stiamo pensando a dei progetti teatrali ma sono ancora su carta. Lo spettacolo dal vivo è quello che sta pagando il prezzo più caro in questo momento di crisi.