Il 27 marzo riaprono i cinema e i teatri, il primo passo per ripartire

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di Pier Paolo Mocci *

L’annuncio di riaprire il 27 marzo teatri e sale cinematografiche dopo il via libera del CTS, va letto con ottimismo. Diremmo cauto entusiasmo sapendo bene che non si tratta di ripartenza ma – come spiega in una nota l’ANEC, Associazione Nazionale Esercenti Cinema – un “primo passo di un percorso”. Il rischio è che nell’immaginario collettivo si crei un’aspettativa, ovvero quella di uscire di casa e trovare Pierfrancesco Favino al Teatro Quirino con una commedia di Goldoni o Massimo Popolizio al Mercadante di Napoli interpretare Kurt Weill da Brecht. No, non sarà così. E neanche se andaste in una multisala di Bari o di Padova non trovereste certo i nuovi film di Carlo Verdone, Gabriele Mainetti, Paolo Genovese per non parlare degli americani, rimandati tutti a dopo l’estate. La riapertura del 27 marzo va interpretata letteralmente per quella che è: serrande alzate, luci accese, aspira polveri alla mano e pulizie di Pasqua, con la gente che potrà finalmente affacciarsi e chiedere al direttore di sala: “Che bello, avete riaperto, uno di questi giorni passo con mio marito, cosa vedremo?”. Tra circa 25giorni sapremo meglio tante cose, non ultima la situazione epidemica italiana mondiale. Perché teatro e cinema sono due mondi diversi e, come tali, vanno affrontati. Se il teatro fa parte di un sistema culturale “circoscritto” e inserito tutt’al più in una logica di tournée e compagnie di giro, il cinema è strettamente legato alle major americane e produzioni estere che, insieme, compongono il 70% del mercato. Si tratta quindi di un’apertura degli spazi più che una riapertura del settore, con parole che in questo mese andranno centellinate, ma con l’ottimismo di chi vuole mettersi alle spalle l’anno più brutto degli ultimi 75 anni. Certo è che oggi abbiamo una data sul calendario, neanche tanto “simbolica”, che aiuta un po’ tutti a rimettere le lancette indietro di un anno sapendo che, nelle prossime quattro settimane, la situazione sanitaria andrà monitorata di pari passo all’andamento delle vaccinazioni, con il ripristino del modello “autunnale” durante il quale teatri e cinema non fecero registrare alcun caso di contagio per l’ottima organizzazione e sanificazione di tutti gli spazi, lavorando a ritmi ridottissimi ma al massimo degli sforzi, per ricreare una parvenza di normalità. Un primo passo di un lungo cammino dice bene Mario Lorini presidente ANEC che, con Luigi Lonigro e Francesca Cima presidenti di ANICA si sono davvero presi l’industria sulle spalle, collaborando attivamente con Franceschini. Il quale, ora, dovrebbe separare i due settori e ascoltare le diversissime istanze (soprattutto nell’ambito teatrale) decisive da qui al 27 marzo in poi. Il pubblico deve sapere che le prime visioni non arriveranno prima di fine aprile, qualcuna in estate forse, e che la “vera” ripartenza, se tutto andrà bene, sarà non prima di settembre. Ovvero quando più della metà della popolazione sarà vaccinata e la situazione sotto controllo. Il cinema ha bisogno di due spettacoli serali e di zone gialle o bianche su tutto il territorio. Con il coprifuoco e la minaccia di chiusure di comuni e regioni i film più attesi continueranno ad uscire sulle piattaforme. Per quanto riguarda il teatro, un post su Fb di Gianluca Guidi, figlio di Johnny Dorelli, ha spiegato benissimo il problema: per gli spazi privati ci sarà bisogno di “ristori” o compensazioni affinché gli impresari e i gestori di spazi possano affrontare costi che sarebbero inaccessibili. Stesso discorso per le sale, ma in quel caso potrebbero, almeno per i primi mesi, cambiare le “percentuali” di noleggio dei film con sgravi in favore delle distribuzioni. Non è semplice questa fase, bisognerà analizzare tanti aspetti, mettendo intorno al tavolo le persone giuste. Nessuno vuole far passare quel 27 marzo come uno slogan, nessuno vuole rischiare di dover richiudere dieci giorni dopo. Ben vengano, per il momento, entusiasmo e cauto ottimismo. *curatore responsabile LunediFilm – Il Quotidiano del Sud