«Cinema, Teatro e Arte non saranno più Out, ma Off!»

0

Parla il nuovo direttore de ilGiornaleOFF.it, il contenitore fuori dagli schemi

Giornalista professionista, critica cinematografica con l’innata passione per ogni genere filmico, Raffaella Salamina è il nuovo direttore de Il Giornale Off. Al timone del rinnovato spazio di informazione culturale, ha già ben chiari gli obiettivi editoriali. In particolare, la promozione di cinema, teatri, musei e spazi espositivi che hanno accusato il duro colpo della chiusura a causa delle norme sanitarie anti-Covid.
 
Quale sarà il nuovo corso di Off? 
«Seguendo la linea editoriale di Edoardo Sylos Labini, che ringrazio per il ruolo affidatomi, Off punterà sulla valorizzazione dell’universo artistico a 360 gradi, in prima linea nel supportare gli operatori dello spettacolo in un momento storico così drammatico».

Che ruolo avranno Cinema, Teatro e Arte nonostante il fermo dettato dalla pandemia?
«Saranno la nostra priorità. Il Giornale Off ha sempre dato visibilità ai diversi settori, l’intento futuro è quello di coinvolgere nel progetto festival, kermesse, gallerie e musei, rendendo la nostra cultura virale. L’immediata ripartenza del comparto deve essere sostenuta e promossa».

Una lunga esperienza nel mondo cinematografico e televisivo: il valore delle maestranze locali nella realizzazione di un film o di un programma?
«Fondamentale e indispensabile. Senza la conoscenza del territorio, una pellicola destinata al grande schermo e una trasmissione tv non vedrebbero la luce. Racconteremo il dietro le quinte della creatività made in Italy».

Ha curato le pubbliche relazioni della Calabria Film Commission sotto la brillante guida dell’allora presidente Giuseppe Citrigno. La funzione di questo e degli altri enti regionali nella promozione del territorio italiano? 
«Le Film Commission costituiscono il fulcro, sono il motore manageriale per attrarre set. Il cinema è un volano per il turismo, crea lavoro e benefici nei territori coinvolti. Il loro coinvolgimento sarà essenziale con lo scopo di far scoprire al meglio l’operato delle realtà produttive locali».

C’è bisogno di Cultura e, soprattutto, di Identità? 
«È necessario trovare un equilibrio, che si esprima nella capacità di identificarsi con le proprie radici. Un rivoluzionario filone autoriale è partito soprattutto dal Sud Italia, grazie a registi emergenti capaci di esprimersi tramite un linguaggio non convenzionale, raccontando i loro territori con uno sguardo distante dai cliché e intercettando anche i gusti della critica internazionale».

Saper cogliere le esigenze del lettore è fondamentale. La sua direzione come si orienterà in tal senso? 
«Poliedrico, vivace e ricco di curiosità, Off diventerà un interessante contenitore per chi desidera leggere fuori dagli schemi».

E sui social?
«Una presenza costante seguendo il fil rouge della precedente direzione di Beatrice Gigli, alla quale va il mio più sincero augurio per la sua carriera. Lanceremo presto una serie di talk sul web».

In che modo si inseriranno le imprese?
«Potenziando le storie di giovani talenti, start-up e aziende già collaudate, che entreranno in un network capace di narrarne sfide, difficoltà, traguardi e successi».