Da Hitchcock a Poe il cadavere è servito

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Non è facile dirigere un intero film all’interno di una toilette; eppure è ciò che hanno fatto i registi napoletani Nicolas Spatarella e Raffaele Rossi nel corto The Rigor Mortis Show, a metà tra il thriller e l’horror, presentato il 15 dicembre al festival milanese Oltre lo Specchio.

Un ragazzo appena laureatosi si reca un attimo in bagno, dove in preda allo sgomento trova il cadavere di un giovane ucciso brutalmente. Non sapendo come dimostrare la sua innocenza, il ragazzo cercherà di tenere nascosto il corpo mentre altre persone entrano di continuo, creando una situazione di crescente tensione che andrà inevitabilmente fuori controllo, seppur con uno sviluppo particolare.

I suoni e le sequenze sul volto angosciato del neolaureato sono tali da contagiare anche lo spettatore; in particolare, nella prima parte del corto vi è una lampada difettosa la cui luce va e viene, con un suono tale da far salire la tensione e l’angoscia. Nella seconda parte, invece, avviene una sorta di spettacolarizzazione della morte, che porta il cadavere a diventare agli occhi delle persone un’opera d’arte kitsch.

Il tema del cadavere nascosto che fa salire l’ansia del colpevole, vero o presunto, è già stato trattato in diversi classici del thriller, come il film Nodo alla gola di Alfred Hitchcock o il racconto Il cuore rivelatore di Edgar Allan Poe. Tuttavia, in questo caso la morte per omicidio diventa quasi un feticcio, invece che un abominio come nei classici sopra citati. Una critica che gli autori sembrano indirizzare verso la spettacolarizzazione dell’orrore nella società odierna.