A Paestum la Borsa mediterranea del turismo archeologico

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Qual era lo stile di vita degli antichi, quali le più significative scoperte archeologiche del 2019. Ma anche la necessità di creare un itinerario culturale europeo dei siti museali. Verterà su questi temi il programma della XXIII edizione della Borsa mediterranea del turismo archeologico (Bmta, Paestum 19-22 novembre) che vedrà protagonista il turismo culturale all’insegna dell’aspetto esperienziale, già di per sé alla base dell’offerta. Che oggi, più che mai, dovrà avere i caratteri della sostenibilità che, come indica il ricco programma, è l’altro tema importante dell’edizione 2020 che si svolgerà in regime di sicurezza e nel rispetto dei protocolli presso il Grand Hotel Savoy e la Basilica paleocristiana. .

Obiettivo della Bmta è rilanciare il turismo archeologico. E ribaltare in chiave positiva i dati dell’incoming nazionale, fino a qualche anno fa contrassegnati dal 50% di stranieri e dal 50% di italiani ed oggi più che dimezzati per l’effetto pandemia.

A Paestum la Borsa mediterranea del turismo archeologico

La Bmta rappresenta la ripartenza del turismo archeologico nel mondo”, dichiara il fondatore e direttore della Borsa, Ugo Picarelli, premiato nei giorni scorsi a Taormina con il Premio “Comunicare l’antico”.  La Borsa di Paestum è infatti l’unica del genere nel panorama internazionale. Picarelli aggiunge che va riqualificata l’offerta” in quanto la consapevolezza dei rischi e del non rispetto del pianeta, a cui ci ha riportato l’attuale pandemia, è motivo per intraprendere da subito l’unica strada possibile: un turismo sostenibile nel segno della unicità, dell’accessibilità, della destagionalizzazione e rispettoso dell’ambiente. Il viaggiatore della società contemporanea, una volta definito turista, è sempre più alla ricerca di emozioni e di soddisfare bisogni di conoscenza, ossia di fare turismo esperienziale alla ricerca di luoghi e momenti, che rispecchino i valori personali. Per i grandi attrattori archeologici è fondamentale ragionare sui flussi turistici: l’approccio sostenibile in questo caso deve essere una modalità per visitare i luoghi nel rispetto del bene culturale. Ma turismo sostenibile significa soprattutto valorizzazione del territorio, riscoperta delle aree interne e conoscenza del patrimonio minore, che comunque è un pezzo della nostra identità. Attraverso il racconto delle destinazioni archeologiche minori si favorirà la scoperta del territorio, puntando su un’economia anche circolare. Parlare di turismo culturale e sostenibile significa soprattutto affrontare tante sfaccettature, non solo ambientali, ma anche sociali e politiche: è un discorso ampio e importante per il futuro dei nostri territori e della nostra madre terra”.

A Paestum la Borsa mediterranea del turismo archeologico

Il programma della Borsa, così come la prevenzione sanitaria da attuare nei giorni di svolgimento della rassegna, è condivisa con il Comune di Capaccio Paestum, il Parco archeologico di Paestum e Velia e la Regione Campania che l’ha inserita nel calendario ufficiale degli eventi 2020 del turismo.

Presenti i maggiori esperti internazionali, dai rappresentanti dell’Unwto (Organizzazione mondiale del turismo) e dell’Icomos (quella dell’Unesco dei siti e dei monumenti) fino a quelli del governo nazionale e locale, dalle  principali università italiane agli amministratori locali, tra le novità più significative di questa edizione si annovera la 1a Conferenza mediterranea sul Turismo archeologico subacqueo. L’Italia esprime realtà straordinarie (il Parco sommerso di Baia; la Sicilia con 23 itinerari tra cui spiccano Ustica, le Egadi, l’area marina protetta del Plemmirio a Siracusa; Ventotene), che sono, a pieno titolo, una risorsa chiave per il turismo responsabile e lo sviluppo sostenibile, determinando sviluppo locale e rappresentando la valenza culturale dei territori, nei quali insistono i principali siti.