Nel numero di CulturaIdentità oggi in edicola e dedicato alla Storia d’Italia degli ultimi 150 anni potrete leggere l’intervento di Emanuele Ricucci sugli inquinamenti ideologici prodotti in Italia dal ‘68, la “rivoluzione di cartapesta” che ha partorito i sessantottini oggi invecchiati e che sbarrano il passo agli altri, “infilando ovunque Bella ciao a sessantadue anni, come unica giustificazione d’esistenza”. Quelli che erano i protagonisti dei un capriccio di anarcoidi benestanti e borghesi che volevano “una società di diritti senza doveri, di piacere senza fatica, senza autorità”, ora sono diventati opinionisti, insegnanti, magistrati, parlamentari che dettano legge: “Un terrorismo psicologico e culturale, quello odierno, prosecuzione di quei lagnosi prodromi. Nelle cronache assurde del nuovo femminismo contro il maschio bianco, nella volontà di distruzione del nucleo familiare, nella visione di un mondo eternamente migrante e uguale, nell’antifascismo come punto di partenza e termine della storia. Per un pelo non siamo noi a realizzare il capriccio bagnato del sessantotto”.
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Visto l’odio che esprimete, non solo verso i comunisti stalinisti, ma verso la sinistra in genere, socialdemocrazia compresa, c’è solo un’aggettivo: fascistelli di seconda linea (Ricucci no, gli va riconosciuta la prima liema inea).
Sono passati dall’eskimo alla grisaglia, dalla sezione a CdA, dalla rivoluzione al superattico. E c’è ancora chi gli crede.
Questi potrebbero però allegramente usufruire del contributo del Comune di Parma di Pizzarotti perchè orgogliosamente assassini antifascisti
Bastardi comunisti: chi non la pensava come loro e voleva solo una società produttiva e senza spaccavetrine o sindacati feroci che facevano fallire le fabbriche, loro li chiamavano borghesi e fascisti. Gambizzarono anche Montanelli che era un uomo libero con idee libere e che la pensava come me. Io c’ero, e per quelle strade di Milano dove passavano i compagni, non ci potevi passare perché pareva di essere in Cile, con i poliziotti in assetto a due passi e i compagni che marciavano in massa e devastavano le vetrine della gente che non c’entrava nulla.Erano invidiosi di chi aveva qualcosa, oppure erano debosciati figli di papà, oppure erano solo dei lazzaroni inconcludenti. Ci vuole una sacrosanta vendetta contro di loro, oggi che sono vecchi e sistemati “borghesemente”. Devono pagarla, per i soldi che ci hanno rubato e per la società di merda che ci hanno regalato.
Veramente il tizio con assetto impostato che si vede sparare nell’immagine in copertina, se non ricordo male si appuro’ che era un infiltrato.
ma quale infiltrato! Ma tu credi ancora alle balle dei comunisti che continuano a scrivere sui loro giornali? Erano tutti in combutta a fare il comunista ammazzapoliziotti, salvo esser pronti a tradire i propri compari alla prima occasione o per quattro soldi. Era uno che poi si è venduto, non un infiltrato.
Aboliamo l’ANPI che incita alla violenza . Perche abbiamo il reato di “apologia del Fascismo” ma non quello di “apologia del Comunismo”?
Perché la DC si è venduta il culo credendo di comperare i compagni riempiendoli di soldi e regalando posti pubblici ben retribuiti. Quindi te li ritrovi anche là da dove dovrebbe partire quello che tu giustamente chiedi.
QUESTO é il punto. Il reato di apologia di comunismo non esiste ancora perché l’Italia é ancora succube – subliminalmente – del male oscuro del comunismo. Ecco quale é la semplice veritá.
Gentiloni era uno di loro e oradice che dobbiamo piagare la testa alla Merkel. Alto tradimento !!
Più che uno di loro era uno della generazione subito dopo, comunque fatta di figli di papà senza cervello e debosciati confluiti nei rossi comunisti solo perché lo facevano anche gli altri, e poi perché è un corrotto che fa quello che gli detta l’UE.
Poi “nascono le Sardine”….
E continueranno a nascere altri aborti sempre peggiori, poiché se le radici sono degenerate già all’origine, non possono generare qualcosa di meglio da sé stesse.
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