Tra i grandi meriti di Sant’Ambrogio c’è senza dubbio quello di aver convertito e battezzato Sant’Agostino, entrambi poi annoverati tra i primissimi Dottori della Chiesa.
Ma anche quello di essere stato vescovo cattolico di Milano, in un periodo storico dove era delicatissimo l’equilibrio tra cattolici e ariani, i quali, secondo la dottrina di Ario, consideravano la Trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo) costituita da tre persone diverse con nature diverse, a differenza della dottrina cattolica che affermava che Dio è unico in tre persone divine.
Alla morte del vescovo ariano Aussenzio, si udì la voce di un bambino gridare “Ambrogio vescovo!” seguita da quella unanime della folla.
Ambrogio, dopo vari tentativi di dissuadere il popolo milanese, tentando addirittura la fuga, accettò l’incarico come “volontà di Dio”, si fece battezzare e ipso facto divenne vescovo di Milano il 7 dicembre 374.
Fece costruire varie basiliche, tra cui la Basilica Martyrum, attuale Sant’Ambrogio, così chiamata perché accolse le spoglie dei santi martiri Gervasio e Protasio, ritrovate dallo stesso Ambrogio.
Le spoglie di Sant’Ambrogio, infatti, sono state traslate al centro di quelle dei due Santi, a cui diede degna sepoltura.
Ambrogio, proprio nel cortile della Basilica Martyrum, ebbe un incontro con il diavolo e, date le sue grandissime doti retoriche, ci fece una lunga chiacchierata.
Ovviamente i due avevano punti di vista differenti, ma il diavolo divenne particolarmente insistente sul fatto che Ambrogio avrebbe dovuto rinunciare al voto, forte della sua precedente titubanza nell’accettare l’incarico di vescovo. Sant’Ambrogio, che aveva un temperamento sanguigno, stanco dei suoi continui tentativi di persuasione, gli sferrò un calcio facendolo sbattere rovinosamente contro una colonna, nella quale si conficcarono le corna. Il diavolo riuscì a liberarsi solo il giorno dopo, proprio attraverso un varco per l’Inferno che riuscì ad aprire tra i due fori che si erano formati.
La colonna romana, chiamata “Colonna del diavolo”, che si trova sul lato sinistro della Basilica Sant’Ambrogio, presenta due fori, dai quali pare che, accostandosi con l’orecchio, si percepisca l’odore di zolfo e si sentano i rumori dell’Inferno.