Arte e cultura rendono, ma ci vuole la giusta attività di Lobbying
Reti, fra i più importanti gruppi nell’ambito delle relazioni istituzionali, è sbarcata a Milano nella sede di Golden Share Advisor & Partners con una mostra su Antonio Ligabue (opere selezionate della Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma). Non è vero che con la cultura non si mangia: ne parlano con Giusi Gallotto, CEO di Reti, parte del network Golden Share Advisor & Partners.
Fra i settori dell’economia in cui opera il network siete impegnati nell’art advisory: seguite anche gli Old Masters o vi concentrate sul contemporaneo?
«Direi che quella contemporanea gode attualmente di un’attenzione maggiore. Tuttavia i temi giuridici sottesi sono i medesimi, e le opportunità commerciali restano interessanti anche per gli old masters».
Perché una mostra su Ligabue?
«Di Ligabue ci piace il fatto che non sia epigono di nessuno e che non abbia avuto epigoni. Una caratteristica di originalità e libertà che rivendichiamo anche come criterio distintivo del network di Golden Share».
Due parole sul mercato italiano dell’arte. Secondo lei è un mercato aperto o c’è qualcuno che domina il campo?
«Assolutamente aperto. Diversamente non si spiegherebbe la crescita esponenziale che ha avuto negli ultimi anni. Un mercato sano è e deve rimanere aperto».
In epoca di selfie via smartphone, da quale pittore vorrebbe essere ritratta? (valgono anche i Maestri del passato)…
«Egon Schiele, perché rende una parte intima e non convenzionale dell’universo femminile».
C’è un quadro che non vorrebbe mai consigliare e tenere invece per sé?
«Direi il disegno che mi ha fatto ieri la mia nipotina».
Come nasce la collaborazione di Reti con il network Golden Share Advisors e Partners?
«Reti è un marchio storico nel settore lobbying, del public affairs e della comunicazione strategica. Negli ultimi anni le evoluzioni del contesto politico-istituzionale hanno reso necessario un nuovo approccio alla nostra professione. Da qui anche la scelta di ampliare gli orizzonti e stabilirsi anche a Milano – città in cui già molti dei nostri clienti hanno sede – e aderire a Golden Share Advisors & Partners, un network di professionisti specializzati negli ambiti corporate finance, corporate governance, Legal, tax e litigation, Financial risk & IT Security».
Una curiosità, cosa c’entra una società di Lobbying con il mondo dell’arte e della cultura?
«Nell’ambito della nostra attività di consulenza abbiamo affiancato importanti realtà del settore culturale, per rappresentare le loro istanze presso i decisori e assisterle nella comprensione dei processi decisionali. L’obiettivo principale è stato quello di avvicinare questo mondo alle istituzioni e promuovere un dialogo tra le parti basato sulla valorizzazione e sul riconoscimento di questa industry come asset strategico del sistema Paese. Le imprese dell’arte e della cultura non possono prescindere da una consulenza specifica per dialogare con le istituzioni essendo un settore fortemente regolato da interventi pubblici».
Come crede sia possibile incentivare gli investimenti in progetti culturali?
«Reti cura anche il posizionamento dei propri clienti nei confronti dei decisori pubblici. Per le imprese, mi riferisco soprattutto a grandi imprese e a realtà multinazionali, gli investimenti nel settore culturale offrono un importante ritorno in termini di reputation e posizionamento del proprio brand. Sempre di più oggi si portano avanti progetti di CSR, Corporate Social Responsibility, vale a dire progetti sostenibili e socialmente significativi. Molte grandi aziende, anche nostre clienti, supportano o investono direttamente in progetti nel campo dell’arte e della cultura».