Marisa Laurito: “De Crescenzo, quella luce nella mia vita..”

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Da De Filippo a Netflix Marisa Laurito si racconta a OFF

Quanti ricordi a casa Laurito. La grande attrice, da cinquant’anni sull’onda del successo, è stata da poco nominata direttore artistico del teatro Trianon Viviani di Napoli. A Natale tornerà in tv con una parte nell’ultimo film di Paolo Villaggio (intitolato W gli sposi), dove recita insieme a Iva Zanicchi. E non solo: Netflix avrebbe messo gli occhi sulla fiction che ha finito di girare con Fioretta Mari e Fiordaliso. Ma per Marisa Laurito, cresciuta artisticamente sotto la guida di un vero maestro come Eduardo De Filippo, il teatro rappresenta la vita.

Marisa, partiamo proprio da qui. Qual è la sua domanda OFF?

«Sicuramente è legata a un regalo di Eduardo De Filippo: un libro con la sua dedica. Quando arrivo a casa dopo aver recitato a teatro guardo la sua foto in questo libro. Ma se non sono soddisfatta dello spettacolo, entro in camera a testa bassa, senza guardarlo».

Il teatro e il cinema, prima di tutto. Farebbe, però, almeno un reality?

«Me li propongono sempre. Dico no. Generalmente va così. Ho fatto una tv bellissima e non voglio discostarmi da quell’esperienza. Con Renzo Arbore abbiamo realizzato programmi indimenticabili; senza parlare del grande successo di Domenica in. Erano gli anni Novanta…».

Le manca qualcosa della tv?

«Tutto quello che ho voluto fare l’ho fatto. Quotidianamente faccio quello che mi piace. Adoro la radio ed inizierò questo nuovo percorso. Gli artisti sono dei pionieri di se stessi: bisogna sperimentare mettendosi in gioco».

Anche i giovani emergenti devono sperimentare?

«E’ la parola d’ordine giusta per ogni artista. Quando arrivai a Roma c’era il cinema di grandi autori, come Nanni Loy, Nino Manfredi e Luciano De Crescenzo. Con tutti loro ho sperimentato e da loro ho imparato».

Il suo legame con Luciano De Crescenzo, scomparso di recente, è stato profondo grazie ad una vera amicizia. Cosa le ha lasciato nei ricordi?

«Luciano: mio amico, mio parente. È stata una luce nella mia vita. Era ironico, intelligente. Creativo. Non sono pochi 45 anni di amicizia. Non si cancellano».

Crede nell’amicizia?

«Ho una venerazione per l’amicizia. Credo sia una cosa fondamentale nella vita. Luciano era tutto: a volte era mio padre, a volte mio figlio. Abbiamo trascorso sempre il Natale insieme. E con noi tutti i parenti».

Anche con Arbore, però, c’è un’amicizia vera.

«Stessa amicizia. Una vita insieme. Tante esperienze indimenticabili professionalmente».

I suoi esordi sono stati segnati dalla presenza di un gigante: Eduardo De Filippo.

«Esordi difficili, prima di tutto. Non esistono esordi facili. Ho inseguito Eduardo De Filippo per iniziare con lui. Sono fortunata, perché ho iniziato con un gigante, che mi ha insegnato tutto. Ero nel tempio del teatro assieme a lui. Lo ascoltavo per ore».

Alle nozze ha sempre detto no pur essendo legata da anni a Giampiero Pellini. Come mai?

«È come se fossimo sposati. Siamo fidanzati da 20 anni. Forse ad 85 anni ci sposeremo».

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