Luca Argentero: “Essere Leonardo e non guardare più il telefonino”

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L'intervista OFF a Luca Argentero

In occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, il 2 ottobre è sbarcato al cinema Io, Leonardo, il nuovo film d’arte Sky. Un’esperienza inedita e coinvolgente, grazie anche all’uso di animazioni, proiezioni ed evolute tecniche digitali, che conduce gli spettatori in un viaggio nella mente di uno dei più grandi geni mai vissuti. Ad impersonare da Vinci è Luca Argentero, impegnato per la prima volta in un film d’arte biografico.

Quando ti hanno proposto di interpretare Leonardo da Vinci cosa hai pensato?

Ho accettato per incoscienza! Ho pensato che sarebbe stata una sfida molto complessa anche perché, come succede spesso a chi fa il mio lavoro, non avrei avuto il tempo necessario per prepararmi. Spero venga apprezzato il livello molto alto di questo progetto come quello delle professionalità coinvolte: nel film ha lavorato un team composto dai migliori tecnici che esistano.

Come ti sei preparato?

La vera protagonista del film è la mente di Leonardo. Ho avuto la fortuna di lavorare con un regista, Jesus Garces Lambert, che aveva già raccolto tutto quello che serviva: per condensare in novanta minuti la mente e una vita come quella di da Vinci devi essere estremamente preciso. La cosa più difficile è stato verbalizzare il suo pensiero: nella vita di tutti i giorni quello che pensi non lo dici, lo pensi e basta.

Quali emozioni ti ha dato calarti nei panni di Leonardo?

Le emozioni più grandi sono state quelle che ho vissuto godendomi il film in sala insieme al pubblico. In questo progetto c’è tanto lavoro di post-produzione e sto scoprendo solo ora l’emozione di ogni singola scena.

Cosa hai imparato da questa esperienza?

Tendo a distogliere molto di più lo sguardo dal telefonino per fare attenzione a quello che mi circonda, che sia la natura o l’essere umano.

Com’è stato recitare con una parrucca?

E’ stato molto strano ma ammetto che in scena è diventata un’alleata su cui ho fatto affidamento perché mi ha consentito di avere dei modi e dei gesti che senza i capelli lunghi non avrei avuto. Del resto è una parte integrante del costume che, come sempre, è un fattore fondamentale per definire un personaggio.

Una frase di Leonardo che ti ha colpito particolarmente?

Sicuramente “Sì come una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire”. Il mio obiettivo è quello di vivere una vita piena.

Un episodio off durante le riprese del film?

Una scena iconica evocata nel film è quella relativa alla creazione dell’Uomo Vitruviano che rappresenta in modo perfetto le proporzioni ideali per un corpo. Così come Leonardo misurava i suoi discepoli con una corda correlando le loro proporzioni a quelle della natura, durante le pause sul set mi divertivo a misurare chiunque mi capitasse a tiro!

I tuoi prossimi impegni?

Dal 10 ottobre sarò al cinema con Brave ragazze di Michela Andreozzi e poi partirà la tournée teatrale di E’ questa la vita che sognavo da bambino?. In questi giorni, inoltre, sono sul set della fiction Medical Report, il nuovo medical drama di Rai1.