Dopo il grande successo ottenuto con la fiction di Rai Uno L’amica geniale, Dora Romano sta per tornare sul piccolo schermo con una nuova serie: Imma Tataranni. Sostituto procuratore. E in attesa di tornare anche sul grande schermo, con il nuovo film di Ferzan Ozpetek, la poliedrica attrice si racconta a OFF.
Dal 22 settembre sarai su Rai Uno nella serie tv Imma Tataranni. Parlaci del tuo personaggio…
Il personaggio che ricopro in questa serie è quello della signora De Stefano, suocera di Imma Tataranni. Diciamo che è una suocera che rientra nei canoni tipici e, forse, desueti di una certa cultura del sud, dove le madri sono morbosamente attaccate al figlio maschio e ogni donna che gli gira intorno è vissuta come usurpatrice del proprio ruolo. In realtà abbiamo impostato il mio personaggio come una donna molto forte che si trova a confrontarsi con una donna altrettanto forte e sceglie come terreno di battaglia proprio il rapporto di parentela con i vari componenti della famiglia per manifestare il percorso del suo essere stata donna, povera, ma tenace nell’obiettivo di raggiungere una posizione sociale che le desse dignità. Tante donne lo fanno, proiettando anche sui figli le proprie aspirazioni di riscatto sociale. Questa più o meno la sostanza del personaggio: una donna forte e fragile allo stesso tempo.
Com’è stata l’esperienza sul set?
È stata molto divertente e mi ha permesso di conoscere
colleghi davvero molto bravi e perfetti nei rispettivi ruoli, che non avevo mai
incontrato prima. Inoltre, essere stata scelta e diretta da Francesco Amato, mi
ha dato la possibilità di lavorare su un personaggio “comico” ma non
banale, che ho potuto esplorare con lui.
A quali altri progetti ti stai
dedicando?
Nonostante abbia avuto delle richieste, ho messo per il momento un po’ da parte il teatro: l’ultimo spettacolo di quest’anno è stato il Musical Mary Poppins. Mi sto dedicando al cinema e alla televisione; infatti a novembre uscirà l’ultimo film di Ferzan Ozpetek, che ho girato quest’estate, poi sarò nell’ultima serie di Don Matteo con un ruolo molto intenso, e ho terminato le riprese per la seconda serie dell’Amica geniale di Saverio Costanzo. A novembre inizierò le riprese di una importantissima serie televisiva, di cui non posso ancora parlare ma della quale sarò protagonista.
Come nasce la tua passione per il mondo dello spettacolo?
È nata con me: non ricordo mai di aver voluto fare altro, nonostante i muri altissimi che la vita mi ha sempre posto davanti, in primis la strenua opposizione dei miei genitori. Potevo avere 5 o 6 anni e cantavo seduta con le gambe penzoloni al vicolo: il mio pubblico. Il resto è stato passione, tenacia, solitudine e studio che mi hanno condotta fino a qui.
Durante il tuo percorso professionale ti sei mai detta “Ma chi me lo ha fatto fare?”
“Chi me lo ha fatto fare!”…credo che un’attrice/ attore se lo chieda molte volte nella sua vita, se ama davvero questo mestiere…non è facile, soprattutto in questo Paese. Io me lo sono chiesta tante volte in passato, ma da diversi anni a questa parte mi chiedo invece: ” Come posso fare per migliorarmi come attrice e come persona, anche quando il lavoro manca e i problemi si ingigantiscono?”. La mia soluzione è: studiare, non fermarmi e ricercare la strada.
Nei momenti più complicati, chi o cosa ti ha dato la forza per andare avanti?
La forza di andare avanti me l’ha data proprio il mio mestiere, ogni volta bisogna ricominciare da capo, reinventarsi, creare da soli le motivazioni per andare avanti e non arrendersi…solo noi possiamo farlo. La responsabilità di ciò che ci accade è solo in minima parte attribuibile a fattori esterni. Mi piace ricordare una parabola buddista: Quando si cade, ci si deve alzare da soli, e proprio la terra sulla quale sei caduto ti dà il sostegno per rialzarti.
Il prossimo step della tua carriera che ti piacerebbe raggiungere?
MI piacerebbe tanto poter lavorare in un film di Wim
Wenders, che ritengo uno dei registi più poetici in circolazione
L’episodio OFF della tua carriera?
Un episodio surreale risale a 23 anni fa, quando accettai di partecipare come attrice alla stagione estiva organizzata per un famoso villaggio turistico in Sardegna. Mi proposero di fare tredici spettacoli serali, uno diverso per ogni giorno, scritti e diretti da un regista. Risultato: di 13 spettacoli ne uscì fuori solo uno perché il regista scappò, così come il mio unico collega. Alla fine, mi ritrovai sulla nave in viaggio per la Sardegna con un attore amatoriale che non conoscevo e con il quale, in pratica, abbiamo dovuto inventarci i restanti dodici spettacoli. Grande esperienza, ma che fatica!