Come “Demitizzare la modernità” secondo Giovanni Sessa

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Nei molteplici slogan della società post moderna troviamo il culto del vivere bene e dell’eterna giovinezza in una progressiva promessa di una vita migliore; al contrario, però, la realtà è ben diversa e, tra le continue fobie generate dal mal di vivere, tutto porta a credere  che nella realtà, questa nostra società occidentale, abbia fallito.

La casa editrice Historica torna sul reale risultato sociale delle idee applicate dal pensiero illuminista, lo fa pubblicando l’ottimo saggio del professore Giovanni Sessa dal titolo: “Tradizione,. Demitizzare la modernità” (2019, 129 pagine, 13 euro). Tra le accuse dell’autore troviamo la constatazione di come si sia abbandonata la qualità per la quantità, di come tutti vivano in una eterna situazione di precariato generalizzato che genera una forte insicurezza. Ma Sessa non si ferma all’analisi e all’accusa del nostro modello, al contrario presenta una soluzione che necessariamente deve passare e tornare al mondo valoriale della Tradizione sviluppando una proposta politica concreta e attualizzabile. Il libro smonta e demistifica le false certezze del nostro presente. Un testo breve e alla portata di tutti ma decisamente incisivo su molte questioni, soprattutto per l’analisi diversa che l’autore produce in relazione all’argomento “Tradizione”. 

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Fabrizio Fratus
Ha contribuito allo sviluppo di un dibattito scientifico e letterario sul neodarwinismo e la pornografia sviluppando diversi concetti antimodernisti e a favore dell’ideologia comunitarista basato sull’idea di un ritorno ad una vita sociale di tipo organicista in opposizione al modello dominante dell’individualismo, contribuisce a sviluppare un nuovo paradigma di vita comunitaria grazie alla decrescita felice, all’economia dell’autoconsumo partendo dal pensiero aristotelico in cui la famiglia è il centro della comunità. Si oppone fortemente al consumismo e al modello capitalista di tipo anglosassone. Convinto che presto vi sarà un ritorno al valore della famiglia naturale e alla vita comunitaria a causa della fine del ciclo economico denominato post-industriale. Sia la visione antidarwinista come quella sulla pornografia sono interpretazione per cui l’uomo viene condotto a una vita di tipo individualistica ed egoistica assolutamente da rigettare.