Corrado Veneziano (Tursi, 1958), artista visivo (mostre in Italia e all’estero in gallerie e spazi istituzionali, il suo lavoro è stato presentato fra gli altri da Achille Bonito Oliva e Marc Augè), regista (più volte con la Biennale di Venezia e con la Rai), presenterà dal 2 al 9 maggio nel Conservatorio Santa Cecilia a Roma una serie di opere ispirate al Codice Atlantico di Leonardo, di cui il 2 maggio ricorrono i 500 anni dalla morte.
La mostra, a cura di Francesca Barbi Marinetti con Niccolò Lucarelli, è l’anteprima della personale che Veneziano (unico pittore selezionato dalla programmazione ufficiale francese) terrà il 24 maggio nella chiesa di Saint-Florentin ad Amboise, ultima residenza di Leonardo.
Dominanti nelle sue tele di grande formato sono gli sfondi blu, a denotare quell’armonia musicale e matematica che Leonardo (anche apprezzatissimo suonatore di lira e costruttore di strumenti musicali) applicò a una filosofia basata sui concetti di ritmo-ordine-proporzione tra micro (l’uomo) e macro (il cosmo).
Corrado Veneziano re-inventa il Codice Atlantico alla luce di una contemporaneità fuori dal tempo, con le sfere celesti e le invenzioni leonardesche che diventano oggetti tecnici e metafisici.