Viktor und Viktoria, quell’affascinante “en travesti” alla conquista del mondo

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Applausi ad ogni replica per “Victor und Victoria”, commedia in scena fino a domenica al teatro Nuovo di Milano e poi in tournée in tutta Italia. Protagonista di questo spettacolo è Veronica Pivetti con Giorgio Borghetti e Yari Gugliucci per la direzione di Emanuele Gamba, prodotto da Artisti Associati e Pigra.

La storia, scritta da Giovanna Gra e ispirata alla pellicola di Reinhold Schunzel del ‘33, è ambientata nella Berlino della Repubblica di Weimar, dove una attrice disoccupata Susanne Weber, infreddolita e delusa dall’amore, incontra il collega italiano Vito Esposito (Yari Gugliucci) che sembra cambiarle la vita.

I due condividono fame, scene e battute fino a scambiarsi le rispettive identità. È per l’affamata ditta che Susanne diventa Viktor und Viktoria, affascinante en travesti dotato di uno stravagante fallo di cotone che nasconderà il suo segreto.

Con la sua compagnia, impreziosita dalla Baronessa Ellinor Von Punkertin (Pia Engleberth), dalla ballerina Lilli Shultz, ballerina (Roberta Cartocci) e dal giovane attrezzista Gerhardt (Nicola Sorrenti), Viktor und Viktoria conquista il mondo.

Ma al suo ritorno in una Berlino che subisce gli umori dei nazionalsocialisti di Hitler, incontra il conte Frederich Von Stein (Giorgio Borghetti).

«L’incontro scatena una doppia crisi – spiega Borghetti – una crisi sia in Susanne che nel conte. Lei con il suo travestimento aveva ottenuto il tanto desiderato successo, ma è combattuta perché le si para avanti l’ipotesi di vivere una storia d’amore con l’uomo della sua vita. Che fare? Restare nella parte di uomo o smascherarsi perdendo il lavoro? Dall’altra parte c’è crisi del conte, uomo eterosessuale convinto, sciupafemmine, che deve combattere col fatto di essere colpito da quello che a tutti gli effetti è un uomo».

Per il contesto politico, le tematiche trattate, la pièce sembra quanto mai attuale. «Si parla di accettazione, diversità, di amore al di sopra di ogni cosa, tutti temi attuali. Questa è la grande scommessa vinta dall’autrice Giovanna Gra, la grande magia di questo spettacolo. A sottolineare ciò, un dialogo che ha giovane attrezzista Gherard con il pubblico usando dei termini moderni. Il pubblico ha sempre risposto molto bene, noi ne siamo molto contenti».


Giorgio Borghetti è subentrato nella seconda edizione dello spettacolo. «Ho dovuto fare un doppio lavoro, provare in soli 8 giorni e inserire un duetto con Veronica che non c’era nella vecchia edizione. Sono stato fortunato ad essere coinvolto in questo spettacolo, è una compagnia composta da bravissimi colleghi, si respira una bella atmosfera. Giriamo l’Italia a bordo di un pulmino guidato da uno degli attrezzisti, un po’ come si faceva negli Anni 70. Facciamo 100 date in tutto il Paese, nei teatri più belli d’Italia e veniamo addirittura pagati puntualmente. È un bel privilegio oggi».