Giampaolo Rossi: “In Rai persecuzione ideologica per gli intellettuali liberi”

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Giampaolo Rossi: Un pezzo di Rai vuole bloccare il cambiamento
Giampaolo Rossi

C’e un pezzo di Rai che vuole immobilizzare il cambiamento con l’aiuto di un pezzo dell’élite intellettuale che cerca di conservare il proprio potere di condizionamento dell’immaginario”. L’accusa è del consigliere Rai Giampaolo Rossi che, di fronte alla polemica scatenata dalla proposta del direttore di Rai1 di affidare a Maria Giovanna Maglie la striscia dopo il Tg, è convinto che la spiegazione sia una soltanto: “La verità è che c’è un tentativo di bloccare il cambiamento che con l’ad Salini stiamo cercando di realizzare per restituire l’azienda alla sua funzione di Servizio Pubblico”. 

Un cambiamento che “riguarda non solo l’informazione ma anche la struttura della corporate con rinnovate professionalità interne e un nuovo Piano industriale finalizzato a mettere la Rai in linea con i Servizi Pubblici europei”.

Insomma “il pluralismo” è e deve essere per Rossi sempre “la strada maestra” e proprio per questo il consigliere ha trovato “quantomeno sorprendente che nessuno dei prevenuti censori della Maglie” abbia “protestato contro il lungo monologo di Bernard-Henry Lévy, ospite di ‘Mezz’ora in più di Lucia Annunziata. Monologo in cui il filosofo francese, teorico delle guerre umanitarie e difensore di Cesare Battisti, ha espresso giudizi pesanti e violenti contro l’Italia”.

“Mi sembra che le polemiche contro Maria Giovanna Maglie stiano assumendo connotati di una vera e propria persecuzione ideologica nei confronti di una intellettuale libera che in questi ultimi anni ha assunto posizioni coraggiose su sovranismo e identità occidentale” dice ancora Rossi, che ha deciso di parlare in sua difesa nonostante alcune differenze di vedute. “Io non mi trovo d’accordo con la Maglie su molte posizioni, soprattutto sulla politica estera, ma la trovo una voce libera necessaria a spezzare il conformismo che da anni regna nel Servizio Pubblico”.

“Maria Giovanna Maglie – osserva Rossi – è una delle migliori giornaliste italiane ed una delle più acute analiste del nostro tempo. Basta ricordare che durante le ultime elezioni americane, mentre tutto il gotha dell’intellettualismo liberal strombazzava la sicura vittoria di Hillary Clinton, anche nelle corrispondenze faziose della Rai della precedente gestione, la Maglie fu l’unica in Italia a prevedere la vittoria di Trump”. Qual è, quindi, il tema? “Non si vuole che in prima serata su Rai1, a differenza di quanto accaduto finora, ci possa essere una striscia informativa che rompa con il conformismo dilagante del mainstream”.

fonte: AdnKronos