Lotta Continua: c’era un infiltrato dei servizi?

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Lotta Continua: c'era un infiltrato dei servizi?
Una delle foto, rilasciate dal Tribunale, rese pubbliche dopo trent'anni dall'omicidio di Antonino Custra - Fonte ansa - Autore non indicato - Licenza d'uso: fotografia scattata in Italia (o in territorio italiano) - pubblico dominio - file https://it.wikipedia.org/wiki/File:14_maggio_1977.jpg

Il mercato editoriale italiano non è povero di libri sull’argomento terrorismo, alcuni dei quali molto interessanti per i contenuti (storici, suffragati da indagini e sentenze) non del tutto conosciuti alla pubblica opinione. Chissà se qualche editore pubblicherà un libro sull’argomento Lotta Continua scritto dal dottor Guido Salvini (o una lunga intervista), magistrato presso il tribunale di Cremona, già giudice istruttore e poi giudice per le indagini preliminari a Milano, che fra l’altro scrisse un’interessantissima prefazione a un libro sul..”suicidio/omicidio” di Giangiacomo Feltrinelli…

A proposito del recente arresto del latitante dei PAC, Proletari Armati per il Comunismo, Cesare Battisti, il dottor Salvini ha dichiarato (fonte: Gianni Barbacetto per il “Fatto quotidiano” ripreso da Dagospia, n.d.r.): “Purtroppo la cattura di Battisti poco avrà da dirci sulle pagine rimaste ancora oscure degli anni di piombo. Ma ci sono altri latitanti che potrebbero chiarire le storie tragiche di cui sono stati protagonisti: Giorgio Pietrostefani, per esempio, il dirigente di Lotta Continua condannato per l’ uccisione del commissario Luigi Calabresi. Di quell’omicidio, nonostante le condanne, non si sa tutto […]. Pietrostefani è a conoscenza di quei segreti e se tornasse in Italia potrebbe rivelarli. Non dimentichiamo che quello del commissario non fu un crimine qualsiasi, è stato il primo omicidio politico, legato a piazza Fontana e ideato prima ancora che iniziasse il terrorismo con i suoi crimini seriali“.

Adriano Sofri, fondatore di Lotta Continua e condannato nel 1997 per l’omicidio Calabresi (Sofri non ha mai presentato richiesta di grazia, ritenendo un tale atto incongruo a sanare la posizione personale di un innocente. Nel giugno del 2005 ottiene la semilibertà. Nel 2012 l’ufficio di sorveglianza di Firenze firma il provvedimento di fine pena, n.d.r.), replica dalle colonne del Foglio, dove da sempre ha una sua rubrica, affermando che Pietrostefani vive a Parigi e che ha scelto di fuggire all’estero “a malincuore, per una sola ragione: a differenza di Ovidio Bompressi e me, che avevamo figli grandi, aveva una figlia bambina e scelse di starle vicino. Gli costò. Io ne fui contento“.

Controreplica di Guido Salvini, sempre sul Foglio, in una lettera al quotidiano: “Dopo le confessioni di Leonardo Marino e le sentenze delle Corti di Milano, nessuna persona di buon senso può credere che Lotta continua non abbia fatto la sua parte in quell’omicidio. È una storia che comunque non conosciamo per intero. Per esempio chi era l’informatore del Sid “Como”, di cui ho trovato negli anni Novanta le relazioni e che faceva parte dell’esecutivo di Lotta continua nel periodo dell’omicidio Calabresi? I dirigenti di Lotta continua dell’epoca sarebbero in grado di identificarlo; non si può escludere nessuno, lo dico come mera ipotesi, nemmeno che fosse Pietrostefani o una persona a lui vicina. Posto che militanti di Lotta Continua hanno certamente eseguito l’omicidio, a quale livello militare o politico è stata presa quella decisione? Ci furono dissensi interni? [..] Come è andata? […] Per ora non ci sono le risposte che sarebbe giusto avere prima che quella generazione scompaia. Senza dare queste risposte non si ha diritto di chiedere la verità su altro, quello che è avvenuto nel 1969, ad esempio, e negli anni successivi“.

Chissà se seguiranno degli sviluppi. Chissà se prima del tempo alcuni snodi tragici e fondamentali della storia repubblicana troveranno risposte.

1 commento

  1. sasi che novita’..c’erano infiltrati dei servizi italiani..americani..russi e inglesi..infiltrati dei CC e dei PS..ci manvcavano solo gli infiltrati del vaticano

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