La Supercoppa a Gedda discrimina le donne?

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Foto LaPresse fonte AdnKronos


Supercoppa Juventus Milan: è caos!!!

Il 16 Gennaio si giocherà la finale di Supercoppa Italiana, la storica competizione che mette, annualmente, di fronte il club campione d’Italia e quello vincitore della Coppa Italia; la partita sarà disputata a Gedda, alle 20:30 locali (18:30 in Italia).

Quando la Lega Serie A ha ufficializzato data e luogo, lo scorso 5 dicembre, di certo non immaginava di andare incontro al caos mediatico che si è generato…


Ingresso limitato per le donne in Supercoppa

In Arabia Saudita le donne non possono accedere agli stadi, ma per questa sfida particolare lo stato farà “un’eccezione” e permetterà l’ingresso al sesso femminile, a patto che stiano nel settore riservato alle famiglie.

In parole povere, se un gruppo di tifose, amanti del calcio, volesse andare allo stadio di Gedda per gustarsi Juventus-Milan, acquistando il biglietto nel proprio settore preferito, non sarebbe possibile…

A quanto pare, la Lega deve sottostare alla regolamentazione dello Stato che ospita la Finale.

Ma ve la immaginate in Italia, una finale di calcio femminile (che ha sempre più successo), con i tifosi di sesso maschile “costretti” a guardare la partita in un settore specifico per le famiglie???


Supercoppa, i politici e gli addetti ai lavori dicono la loro

La scelta di giocare in Arabia Saudita diventa così un caso, anche politico. Paolo Grimoldi, vicepresidente della Commissione esteri della Camera, in una nota attacca: «Il nostro calcio si fa umiliare così per pochi milioni? E il movimento calcistico femminile italiano non dice nulla?”
In seguito, è intervenuto anche Matteo Salvini: «Che la supercoppa italiana si giochi in un paese islamico dove le donne non possono andare allo stadio se non sono accompagnate dagli uomini è una tristezza, è una schifezza: io quella partita non la guardo». 

Prova a spegnere le polemiche e a spiegare la scelta della Lega il presidente Micciché, con una nota:

“La nostra Supercoppa si legge sarà la prima competizione internazionale a cui le donne saudite potrano assistere dal vivo”

Sembra non ci sia proprio nulla da fare…o quasi; lavoratori della Rai di Milano, infatti, hanno lanciato una provocazione: “Se la Rai deciderà di trasmettere comunque l’evento, chiediamo che il personale in partenza sia composto tutto da donne: giornaliste, commentatrici, registe, operatrici, montatrici e tutto l’altro personale necessario, le professionalità ci sono e altamente qualificate”

Potrebbe essere una soluzione???