La parola Italia è sinonimo di bellezza, arte e cultura: il nostro paese è da sempre il punto di riferimento del bello. Incontro Francesca Provetti, pittrice di appena 28 anni già con diverse mostre alle spalle, alla Fabbrica del Vapore di Milano, dove ha in corso una personale che terminerà il 10 gennaio.
Francesca segue la tradizione di famiglia, in cui troviamo molti artisti e un nome su tutti: Teodoro Forlivesi, scultore romano del 1800.
Ci aggiriamo nella mostra e mentre mi perdo tra la bellezza delle opere esposte inizio a fare le mie domande…
Francesca, cosa è il Bello?
È Bello tutto ciò che emoziona, fa vibrare l’anima e crea un ricordo positivo. Per anni l’arte ha avuto un ruolo comunicativo, pedagogico e culturale. Sento la necessità di dipingere e di riportare su tela la bellezza delle forme e dei soggetti. La mia ricerca pittorica si collega all’arte classica nell’intento di ricreare un legame tra l’opera e le persone.
Sei nata in una famiglia di artisti e in un paese dove l’arte domina da secoli, per non dire da sempre. L’Italia ha la sua specifica identità nel bello grazie ad artisti assoluti: quali sono stati i Maestri da cui hai tratto ispirazione?
Mi ritengo molto fortunata ad essere nata nel Bel Paese, culla dell’Arte. Abbiamo splendide città che sono musei a cielo aperto, per esempio Roma. Visitare la città e ritrovare opere del mio avo ha contribuito a far crescere in me l’entusiasmo per l’arte e l’ammirazione per gli artisti.
Ho sempre amato l’arte classica, l’armonia e l’eleganza delle opere. Uno degli artisti che maggiormente stimo e da cui traggo ispirazione è Antonio Canova, pittore e grande scultore, massimo esponente del Neoclassicismo, soprannominato “il nuovo Fidia”. Come non citare poi Caravaggio, grande maestro e genio della luce, Michelangelo Buonarroti, uno dei maggiori artisti di tutti i tempi, Leonardo Da Vinci, uomo d’ingegno e talento universale.
Parlando di arte classica mi ricollego anche all’antica Grecia. I Greci erano cultori della Bellezza e sostenevano ci fosse una inscindibile coesistenza della bellezza con la bontà intesa come virtù.
Quando ci avviciniamo all’arte contemporanea dovremmo trovare un’armonia tra ciò che è rappresentato e le idee, lo studio che hanno mosso l’artista.
Per questo traggo ispirazione da artisti che hanno creato opere armoniose, eleganti, che volevano collegarsi alla società, rispecchiarne i sentimenti o far riflettere. Guardando oltre i nostri confini ho studiato e apprezzato molto anche i lavori di William Turner, di Eugène Delacroix, degli impressionisti, Renoir, Monet, Manet e degli espressionisti tedeschi, in particolare Franz Marc.
Non solo arte ma anche sociale e, nello specifico, un progetto, Arte come Terapia, con la Casa Pediatrica dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano: puoi spiegarmi in cosa consiste?
Da due anni ho sposato con gioia questo importante progetto. Quando si entra in una realtà ospedaliera l’attenzione al paziente deve essere rivolta al suo benessere fisico e psichico. È molto importante curare tutte le ferite, anche quelle invisibili che rischiano di influenzare la vita di chi purtroppo in tenera età si trova ad affrontare problemi di salute e a vivere la realtà ospedaliera. L’arte può aiutare i giovani pazienti a reagire, esternare i loro sentimenti, le loro paure ed essere un rifugio in cui ritrovare forza e speranza. Per questo, quando sono stata contattata dal professor Luca Bernardo, direttore della Casa Pediatrica, ho subito accolto la sua proposta. Sono entrata in contatto con questa importante realtà, ho realizzato una grande opera su parete e da quel momento mi sono fatta portavoce dei loro pregevoli progetti.
Un artista va compreso scoprendo anche la vita privata e io sono spesso inopportuno, ma come vive una ragazza di 28 anni che è pittrice? Come passi il tempo libero, cosa fai con gli amici?
Conciliare studio, lavoro e vita privata non è sempre stato facile, ma quando fai della tua passione il tuo lavoro sei pronto a fare sacrifici per portare avanti ciò in cui credi. L’arte è una scelta di vita e mi circondo di persone che condividono la mia stessa visione del mondo. Ho imparato a organizzare bene il mio tempo e riesco a ritagliarmi momenti liberi per stare con gli amici. Con loro condivido bei momenti e pensieri, mi confronto anche su letture e mostre e spesso ci ritroviamo per passeggiare nella natura o andare a cavallo.
Siamo seduti a un tavolino, beviamo un caffè, Francesca è sorridente e saluta con estrema gentilezza le molte persone che si avvicinano per farle i complimenti, un uomo è un po’ insistente con gli apprezzamenti (Francesca è anche una bella ragazza), è imbarazzata perché sa che devo scappare, riesce a liberarsi e torna a sedersi: i tuoi quadri parlano di bellezza, tu sei molto bella e allora ti chiedo cosa è il brutto?
La bellezza fisica per una donna a volte può essere un ostacolo. I complimenti più belli per me sono quelli relativi alla mia arte.
Il brutto è mancanza di armonia, tutto ciò che è volgare e offensivo per la morale e l’etica. Solo le anime pulite si salvano dalle brutture del mondo.