Renato Gorgoni ama giocare con le parole e lo fa mirabilmente nella sua ultima raccolta poetica intitolata Le filastrocche del Pangolino (Samuele Editore 2018, 68 pagine, 12 euro), dove rima e gioco la fanno da padroni e che rappresenta un ottimo esempio di poesia contemporanea per ragazzi e non solo.
Il Pangolino del titolo è l’unico mammifero con le squame in via di estinzione, a causa della sua corazza assai ricercata nell’ambito della medicina tradizionale asiatica.
Nel combinare sapientemente le parole, Gorgoni ricorda Gianni Rodari, mostrandoci anche come la dimensione ludica sia necessaria, forse, per provare a rendere questo nostro mondo più compassionevole.
Come fa ben notare lo scrittore e critico Livio Sossi nell’introduzione al libro: « nelle filastrocche di Gorgoni il gioco di linguaggio si fonde (come in Alfonso Gatto, come in Marcello Argilli e nello stesso Rodari) con l’impegno civile e sociale. Anche se i protagonisti che le animano sono soprattutto animali e verdure ».
Troviamo così – nella prima parte della raccolta dal titolo Dinosauri che avventure, e animali con verdure! – l’ape che punge «un gran mafioso finto invalido» e ancora Cardillo topino arzillo a cui viene iniettata dal suo padrone un intruglio sperimentale: « Ero tranquillo, vecchio ed arzillo, / ora con questa nuova mistura / dovrò rimettermi a procreare / non era meglio lasciar fare a madre natura?».
Per concludere ecco il pangolino che, per la caccia spietata da parte dell’uomo, rischia di scomparire per sempre: «Basta uccider pangolini / come fosser tagliolini! / Questa antica tradizione / della nostra medicina / è maniaca fissazione».
Un altro filone ben riconoscibile nel libro, oltre a quello che approfondisce il rapporto animale uomo aprendosi ad una dimensione sociale, indaga il rapporto uomo-cibo, con un’attenzione particolare al recupero della cultura e della tradizione culinaria italiana: « Quegli ambiti maccheroni / dello stomaco affamato/ mascalzoni di una volta / sfiziosetti e crapuloni. / Maccheroni di una volta / che danzavan nel palato / sulla lingua spazientita / per la fame rattrappita ». (La ballata dei maccheroni) Ancora: «Bel polposo pomodoro / … / stravaccato sul bel letto / di una pizza margherita / col suo gusto più geniale / vero simbolo d’Italia / dove insieme a mozzarella / che di bufala sia vera / lì raggiungi il paradiso / di una nuova primavera / nel perfetto tricolore / di quel filo d’extra vergine / col basilico nostrale / dai a tutti quel rossore / che fa rima con amore ». (Bel polposo pomodoro)
Infine, sono affrontati nella raccolta alcuni importanti temi di attualità tra cui il bullismo e il dramma dei bambini soldato, ché ruolo della poesia è svegliare le coscienze ed essere testimoni della propria epoca storica, come Gorgoni ci mostra in questi intensi componimenti.
Nella seconda e ultima parte della raccolta Facciam capriole con le parole si torna a giocare con le rime e il poeta ci conferma la propria straordinaria capacità di combinare parole tramite assonanze e allitterazioni, divertendosi e facendoci divertire.