![](http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/wp-content/uploads/2018/10/Friedrich-Nietzsche-typographical-portrait-by-Kenneth-Rougeau-Flickr-236x300.jpg)
La dicotomia destra e sinistra nell’ambito politico come in quello culturale è in fase di superamento, ma le radici di un pensiero sono tutte da scoprire e comprendere.
Il libro di Edoardo de Marchi, per Idrovolante edizioni (La destra e la cultura, 650 pagine, 22 euro) ha svolto il suo compito in modo eccellente; ha ripercorso la storia della Destra lungo tutto il Novecento sino all’inizio degli anni Duemila.
Un lavoro di ricerca molto accurato tra i riferimenti culturali della politica come del pensiero, lo studio e l’analisi delle molteplici riviste politiche e un’attenta indagine sulla cultura militante del mondo della Destra o, per meglio capire, delle destre.
L’autore riesce nel suo intento, accompagnando il lettore in un universo multiplo, ristabilisce un ordine di idee e concetti da cui oggi è scaturita l’identità culturale sul piano politico, il lavoro di Edoardo de Marchi è importante, impone con chiarezza le coordinate per comprendere meglio orientandosi in un epoca complessa, disorientata e in fase di rimescolamento.
Non va dimenticato che il testo è chiaro e definitivo su un concetto troppo spesso poco ricordato: in Italia la cultura passa ed evolve grazie alla elaborazione originale di molti pensatori provenienti dal mondo della Destra, sempre attenti a difendere specificità e identità del nostro Paese.