Il corto di Cosimo Alemà, omaggio a quel cinema “nero” dei ’70

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Si sospetta il movente passionale con l'aggravante dei futili motivi
Si sospetta il movente passionale con l'aggravante dei futili motivi
Courtesy Storyfinders, Roma

Una delle attrici co-protagoniste, Pilar Fogliati (fattasi conoscere al grande pubblico attraverso la fiction Un passo dal cielo), è stata insignita del premio come miglior attrice al Roma Creative Contest (15 – 22 settembre 2018). Stiamo parlando di Si sospetta il movente passionale con l’aggravante dei futili motivi, diretto dalla mano sicura di Cosimo Alemà, il quale ben ha saputo sfruttare le potenzialità della macchina da presa.

Dopo aver chiuso la sezione Sic@Sic Short Italian Cinema dell’ultima Settimana Internazionale della Critica (sezione parallela della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia), il corto è stato presentato all’Italian Film Festival Bangkok, in seguito all’importante kermesse romana sopra citata e sarà possibile vederlo l’11 ottobre a Bolzano e il 16 ottobre a Pordenone all’interno de Le giornate della Mostra del Cinema di Venezia (la distribuzione è curata da ZenMovie).

Il bello di questo progetto risiede in primis nella sua natura, in quanto molti dei componenti del team creativo, artistico e produttivo si sono conosciuti grazie a un festival (nello specifico Cortinametraggio, ideato e diretto da Maddalena Mayneri, la quale lo ha prodotto per Reef Comunicazione, in co-produzione con Cosimo Alemà per 9.99 Films, Francesco Cimpanelli & Francesco Bruschettini per Kahuna Film, Matteo Stefani & Andrea Biscaro per BMovie Italia, Pier Paolo Piastra per Viva Productions e, infine, con l’autore del soggetto Armando Maria Trotta) e hanno deciso di condividere idee e fare squadra.

Si sospetta il movente passionale con l'aggravante dei futili motivi
Courtesy Storyfinders, Roma

Questo spirito traspare nel cortometraggio. «Giulia (Irene Ferri) è in procinto di passare un weekend col suo uomo ma, ad aspettarla nella villa in cui si son dati appuntamento, ci sono tre sconosciute (la Fogliati, Anna Ferraioli Ravel, Nina Fotaras) e di lui nessuna traccia. Sono le amanti di Lucio che, come lei, hanno ricevuto lo stesso messaggio due giorni prima. Lui è irrintracciabile e tra di loro serpeggia una sola domanda: perché ha voluto riunirci qui oggi?» (dalla sinossi ufficiale).

Si può intuire come la scoperta delle carte e lo smascheramento dei ruoli porterà a un legame particolare tra le quattro, ma non vogliamo aggiungere altri dettagli trattandosi di una black comedy.

Il ritmo c’è e si avverte, merito anche della scelta di girare il tutto in un unico piano-sequenza, oltre alla scelta di un registro, a tratti sopra le righe, che le interpreti cavalcano bene. Completano il cast Marco Giuliani e un cameo speciale di Marco Giallini. Una nota di merito, funzionale all’atmosfera, va alle musiche di Colombre.

Si sospetta il movente passionale con l'aggravante dei futili motivi
Courtesy Storyfinders, Roma

«Il corto è un omaggio al cinema italiano, latino – e non solo – degli Anni ’70», ha dichiarato il regista (co-sceneggiatore insieme a Trotta e Matteo Branciamore), «in un esercizio di stile così abbiamo voluto giocare con generi e riferimenti, come possono essere 8 donne e un mistero o Signori, il delitto è servito. È stato pensato come un unico lungo piano-sequenza perché volevo che il tempo reale rendesse la vicenda ancor più divertente, tesa, immediata, grottesca, visto che si tratta di una commedia nera dai ritmi molto serrati. Mi piaceva l’idea che l’incontro/scontro tra le quattro protagoniste diventasse il terreno fertile per una nuova energia scaturita dall’unione delle forze» e quest’ultimo è un aspetto che può e deve farci riflettere.

Possiamo anticiparvi che il corto presto diventerà un lungometraggio, Cosimo Alemà e Armando Maria Trotta hanno già firmato un opzione di sviluppo con Kahuna Film.