Gli sforzi del Premio Scòla Federiciana, Festival Internazionale della Lingua Italiana, fondato dal regista-attore Pascal Pezzuto, hanno finalmente ottenuto i primi risultati: esistono due proposte di legge, una costituzionale ed una ordinaria, per impedire che la nostra Unità Nazionale si sgretoli non disponendo più di un importante elemento coagulante come la lingua regalataci dal Divin Poeta. Non è più un vezzo parlare in italiano, ma una necessità.
Gli esperti, infatti, prevedono che se non si adotteranno seri ed immediati provvedimenti la nostra bella lingua si estinguerà nel giro di ottant’anni.
Ed ecco giunta al momento opportuno la proposta dell’on. Fabio Rampelli e del gruppo di FdI di riformulare l’art. 6 della Costituzione: “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche“, che dovrebbe così recitare: “La Lingua Italiana è la lingua ufficiale della Repubblica“. È appena il caso di notare che, al di là delle necessità, l’attuale impostazione della norma costituzionale appare desueta ed autolesionista, in quanto antepone gli interessi delle minoranze linguistiche a quelle del popolo italiano.
Nacque come reazione da parte dei Costituenti contro i provvedimenti adottati durante il fascismo da Achille Starace per proteggere un bene fondamentale come l’idioma nazionale.
Ma oggi è necessario seguire l’esempio di Francia e Spagna, che difendono a spada tratta uno dei loro beni primari. «Adesso si tratta solo di sostenere con forza –afferma Pascal Pezzuto– l’iniziativa dell’on. Fabio Rampelli, autore anche di una proposta di legge ordinaria, che sanziona ogni comportamento lesivo di un importante elemento di unità nazionale: la lingua di Dante».