Un luogo, splendido come il più luccicante dei diamanti incastonato nella roccia del tempo e permeato di bellezza, presente in tutte le opere d’arte esposte dagli artisti dell’Accademia delle Belle Arti di Bari. E la storia: l’idea che diventa azione e genera cultura.
Si è aperta così, martedì 21 agosto, nella suggestiva cornice Castello Dentice di Frasso di San Vito dei Normanni a Brindisi, la prima edizione del Festival CulturaIdentità, il movimento culturale fondato da Edoardo Sylos Labini.

L’evento, dopo l’aperitivo, entra nel vivo con la presentazione del libro Si da il caso invece che io sia uno scrittore di Oriana Fallaci, edito da De Piante Editore, una casa editrice giovane, così come raccontano Cristina De Piante e il giornalista Angelo Crespi: un progetto nuovo, un’editoria di qualità tutta italiana.
A seguire, nel giardino adiacente, la giornalista Serena Bortone dialoga dapprima di bellezza, di cultura e della valorizzazione dell’italianità con Edoardo Sylos Labini, ideatore del progetto CulturaIdentità, poi modera il dibattito tra il sindaco di Ascoli Guido Castelli, Giampaolo Rossi membro del CDA Rai e l’imprenditore Arturo Artom. Temi: identità, cultura e sovranismo.
Il successo si ripete anche nella seconda serata, il 22 agosto, con la presentazione del libro Babel. Dai dazi di Trump alla guerra in Siria, ascesa e declino di un mondo globale, di Salvatore Santangelo, che incanta il pubblico affrontando argomenti non facili: globalizzazione e geopolitica.
Infine Giuseppe Povia, a piedi scalzi come sempre, sale sul palco: intervistato e pungolato, tra una canzone e l’altra, dall’editore salentino Paolo Pagliaro, affronta molti temi “spinosi” (immigrazione, sovranismo, teoria gender, questione meridionale, democrazia, amore, famiglia, omosessualità), riscuotendo un elevatissimo apprezzamento da parte del pubblico che riconosce nel cantautore “non omologato” il modello di chi ricalca alla perfezione quel concetto di libertà universale che si accompagna sempre alla parola “cultura”.