E’ stata il tramite tra il popolo e la televisione. Ha fatto l’attrice, la presentatrice, la modella. E’ Emanuela Folliero, una donna bella, intelligente e simpatica, ma di cui si sa poco. E ora che è finita l’epoca delle annunciatrici, conosciamo meglio Emanuela Folliero come donna, come persona.
La notizia è finita su tutti i giornali: ultimo annuncio di Emanuela Folliero su Rete 4. E’ finita un’epoca, ma in realtà non la stai vivendo un po’ anche come una liberazione?
No, perché dopo ventotto anni è difficile viverla come una liberazione. E’ stata un’esperienza bella, significativa, che ha segnato anche la mia vita privata. Ho lavorato con persone di cui ho seguito anche le evoluzioni amorose, i loro cambiamenti. E’ stata quasi una telenovela. Era un appuntamento quotidiano per la gente, ma anche per me.
Questo cambiamento è stato un segnale dei tempi che mutano nell’epoca di internet? Non c’era più bisogno di una persona da ascoltare che ci guidasse, che ci raccontasse cosa avremmo visto alla TV?
E’ un cambiamento dovuto ai tempi e al restyling della Rete. Ovviamente lo sapevo da tempo, ma non potevo dire niente. Rete 4 non si rivolgerà più alle famiglie e alle persone di una certa età, sarà più come La 7, si occuperà di politica et cetera e la figura dell’annunciatrice non aveva più molto senso. Ma essendo una donna Mediaset, mi hanno rinnovato il contratto in esclusiva e da settembre parleremo di un nuovo programma.
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A parte questa questione, tu sei uno di quei volti che ci ha accompagnato negli anni, ma sappiamo poco di Emanuela come persona. Per esempio, cosa sognavi da piccola? Cosa volevi fare da grande?
Volevo fare la grafica pubblicitaria. Ho fatto il liceo artistico, ho lavorato per un po’ in questo settore, nel mondo della fotografia, e poi un po’ per caso, un po’ per esibizionismo, -anche se un po’ inconsciamente, perché in realtà ero molto timida- ho frequentato una scuola di dizione e di recitazione e da lì mi sono trovata nel mondo dello spettacolo. Anche se c’è una registrazione di quando ero piccola, a circa otto anni, dove sto leggendo a mio fratello i programmi del giorno sul Corriere.
Insomma, era destino!
Uh mamma! [ride, ndr] Non me lo ricordavo questo video e quando l’ho trovato mi ha fatto molto sorridere.
Emanuela nella vita privata com’è, di cosa si occupa?
Intanto ho un bambino di dieci anni e mi occupo molto di lui, lo accompagno a basket, alle partite, e meno male che fa basket e non calcio, così non prendo la pioggia. Scrivo anch’io su Il Giornale, faccio la spesa, faccio tutto!
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Immagina di avere la possibilità di tornare indietro e di ricominciare da zero: pensi che avresti fatto delle scelte diverse?
Credo che ci siano dei percorsi che uno segue senza neanche accorgersene e che quindi tutto ti fa andare verso quella strada. Ci ho pensato e credo che la mia strada fosse questa.
Ma alla fine, perché si ambisce al successo, a entrare nella televisione?
Guarda, quando ho iniziato io non c’era la spinta dell’autografo, la spinta di esserci a tutti i costi. Ora ci sono i selfie, io e le mie colleghe abbiamo iniziato perché ci piaceva farlo, non per i soldi, quella è una cosa che è venuta dopo. Era una sfida, c’era il gusto di andare ai provini e di ricevere la porta in faccia. Era formativo, c’erano i sì e i no, e ce la facevi se eri bravo. Adesso invece c’è quest’ansia di apparire per un quarto d’ora che secondo me crea dei danni. E’ tutta apparenza, non c’è sostanza, trent’anni di carriera non li fa più nessuno.
Infatti, immaginati ventenne a fare l’influencer. Lo faresti?
No, no, no! Non potrei… Oddio, potrei, troverei sicuramente la mia strada. Ci sono giornaliste che lo fanno, però sono scorciatoie, fumo negli occhi. Perché poi trovi sul Corriere quegli articoli dal titolo “Che fine ha fatto tal dei tali…”, ed è un attimo fare una brutta fine se non hai una base psicologica solida.
Un episodio OFF degli inizi della tua carriera o anche più recente che nessuno sa? Qualcosa di scabroso!
Boh! Beh, che anch’io sicuramente ho trovato persone di serie A e serie B. Io vengo da una famiglia che non mi ha mai sostenuto, ma che non mi ha mai ostacolato, però quando si presentava una situazione strana io avevo la parolina magica: “Mio papà è avvocato.” E sparivano.
Quindi sei una di quelle che ha saputo difendersi, che non ha subito…
No, sono anche scappata una volta. Vorrei ricordami il nome di quell’uomo… Facevo ancora la modella, e questo qui si è messo a toccarsi davanti a me. Mi disse di togliermi gli slip e allora mi guardai in giro per capire dove fosse la porta. Eravamo in un sotterraneo. Gli dissi di portarmi un bicchier d’acqua, lui andò a prenderlo e io sono scappata via con la mia borsetta con dentro i trucchi, sono andata alla mia agenzia dell’epoca, ho raccontato tutto, e poi mio padre gli mandò una lettera… Mamma mia, lo ricordo come fosse ieri, però serve, serve tutto, perché aumenta la capacità di riconoscere il tipo di persona che hai di fronte dopo poco. E’ pieno di questi tipi.
Come vedi, in quanto donna, Salvini e Di Maio?
Ah! Che domanda prima di mangiare! [ride, ndr]. Se si mettessero d’accordo saremmo tutti più felici. Mi può piacere uno o l’altro. È l’Italia che deve stare attenta a non fare brutta figura soprattutto all’estero, non dobbiamo diventare ridicoli. Abbiamo l’Italia che è un patrimonio, quindi che si mettessero d’accordo. Salvini l’ho incontrato, l’ho conosciuto, non me l’aspettavo così alto ed è molto meglio dal vivo che in foto. Sceglierei lui. Di Maio è troppo perfettino. Salvini è più sexy, dai… [ride, ndr]
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Una tua grande paura?
Una cosa per cui mi prendono in giro è che quando attraverso sembro un vigile urbano: ho il terrore di finire sotto una macchina. Giuro! Sarà perché una volta mi stavano tirando sotto sul marciapiede. Un’auto stava uscendo da un passo carraio e mio figlio Andrea, per fortuna, e per caso, ha fatto un salto e ha evitato di finire contro il muro. Non sai cosa non ho detto a questo, gli ho preso a calci la macchina! Una volta ho pure buttato giù dalla bici una signora tutta chic che è sbucata dal marciapiede. Io ero davanti a lui e sono riuscita a impedire che fosse investito perché ho tirato un calcio alla ruota della bici e questa è finita per terra. E le ho detto: ben ti sta! Resta lì! E mi son trattenuta perché c’era mio figlio che poi si spaventa. Era una tutta pomposa, di quelle che dovrebbero “firmarsi” di meno e usare di più il cervello. Sono brava e cara ma se mi fai arrabbiare… Basta, non mi contengo.
Un rimpianto e una grande soddisfazione.
Un rimpianto sicuramente è quello di aver visto finire Stranamore, che mi piaceva molto. La più grande gioia è stata aver avuto a quarantuno anni Andrea, capolavoro assoluto, con tutte le ansie che comporta. Questo, questo in assoluto, su tutti i soldi, i lavori, le proposte!
Che futuro ti aspetta?
Adesso che posso parlare mi sono arrivate varie proposte, non televisive perché tanto rimarrò a Mediaset. Ho avuto delle proposte da parte di alcune radio ma devo capire se gli orari andranno bene avendo anche un bambino di cui occuparmi. Mi piacerebbe tornare in radio, anche perché ho fatto Radio Italia per sei, sette anni, ed è stata una bella esperienza. Dicono che la mia voce sia molto riconoscibile. Ho varie serate nell’immediato. Nella prossima stagione, anche se sono un po’ marchiata a fuoco come volto di Rete 4, potrò spaziare un po’ sulle altre reti o, perché no, di nuovo su Rete 4. Credo, anzi, sicuramente farò un programma, visto che ho un contratto! [ride, ndr]
Ma sì! Vedrai che sarà una nuova vita!
Sì, non ti so dire ancora quale rete e che programma, non ti dico una bugia, lo saprò i primi di settembre. Adesso c’è il restyling della Rete e non mi avvicino neanche, li conosco!
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